Museo del Gioiello di Vicenza, nuovo allestimento

Ha aperto due anni fa ma già si rinnova il Museo del Gioiello di Vicenza che con l’arrivo della nuova stagione si rifà il look, aggiorna l’esposizione e si avvale della collaborazioni di curatori di rilievo internazionale.

Museo del Gioiello di Vicenza

L’inaugurazione dell’iniziativa avvenne nel dicembre del 2014 dando avvio ad un biennio scintillante, come si conviene ad un museo del gioiello. Il nuovo biennio che sta per cominciare vuole riconfermare i successi e raggiungere nuove vette.

L’idea è quella di conferire al museo un respiro più internazioale e creare un approccio espositivo innovativo. È l’unica struttura italiana, nonché una delle poche nel mondo, completamente dedicata all’arte orafa e al mondo della gioielleria.

Matteo Marzotto, presidente di Fiera di Vicenza che si occupa della gestione del museo, ha affermato la sua soddisfazione dopo i 30 mila visitatori che hanno mostrato interesse per il progetto ed è pronto per una nuova avventura:

“L’ingresso del Museo del Gioiello nel circuito che riunisce la migliore espressione culturale delle filiere produttive del Well Done in Italy rappresenta infatti per noi tutti un duplice importante riconoscimento; sia del ruolo di Cultural Hub svolto da Fiera di Vicenza, sia della capacità di questo progetto museale, unico nel suo genere, di diventare in poco più di 18 mesi dalla sua apertura un ambasciatore ideale dell’universo del mondo del jewellery.”

La nuova esposizione prevede 400 nuovi gioielli visibili all’interno della Basilica Palladiana, splendido eficio storico che risale al XVI secolo e fa parte del Patrimonio Unesco. L’allestimento è stato progettato da Patricia Urquiola, celebre designer dal piglio profondamente contemporaneo. I nuovi gioielli sono stati selezionati da esperti mondiali nell’arte della gioielleria di ieri e di oggi, ciascuno dei quali ha curato una particolare sala.

L’antropologa Cristina Del Mare si è occupata della Sala Magia; il direttore del MAD di New York Glenn Adamson ha curato la Sala Simbolo; a Nicolas Bos di Van Cleef & Arpel è stata affidata la Sala Bellezza; la critica d’arte e collezionista Helen Drutt ha allestito la Sala Arte; Stefano Piaggi, direttore dell’archivio Anna Piaggi, ha curato la Sala Moda; la storica Alessandra Possamai si è occupata dalla Sala Funzione; la direttrice del museo stesso, insieme all’architetto Marco Romanelli, ha allestito la Sala Design; per la Sala Icone si è richiesto l’intervento della storica Paola Venturelli; la Sala Futuro è stata assegnata al designer Odoardo Fioravanti.

Il Museo del Gioiello si trova in Piazza dei Signori 44 ed è aperto da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19.

L’orologio più complicato del mondo è di Vacheron Constantin

Da pochi giorni è stato assegnato il prestigioso premio Siar 2016 del Salone Internazionale dell’Alta Orologeria di Madrid. A conquistarlo una creazione di Vacheron Constantin che si aggiudica l’assegnazione del titolo di Reloj Gran Complicación.

Vacheron Constantin

Tra le nuove proposte del mercato, le innovazioni tecniche e la riscoperta del vintage, il salone ha offerto anche l’opportunità di premiare una creazione di altissimo livello che si è rivelata la più complicata al mondo per il meccanismo che monta.

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Si tratta del modello Ref. 57260 di Vacheron Constantin che appartiene alla serie Overseas. Lo speciale orologio ha sbaragliato gli altri 600 concorrenti, tutti pezzi di alta orologeria proposti da diverse maison.

Incredibile il livello di complicazione meccanica e insieme di innovazione tecnica che questo gioiello dell’orologeria presenta. Ha richiesto 8 anni di lavoro a 3 maestri artigiani specializzati in orologeria ed è un pezzo assolutamente unico.

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La sua costruzione si è basata sui principi classici dell’orologeria a cui si sono aggiunte diverse migliorie tecniche, conquiste della tecnologia recente. Nel complesso il meccanismo dell’orologio, completamente personalizzato rispetto al modello di base, contiene ben 57 complicazioni aggiunte che danno vita al finora inedito gioiello. Non è un caso che il modello si chiami 57260, il primo numero infatti si riferisce proprio alle aggiunte meccaniche e tecnologiche.

È un esperimento senza precedenti nel mondo dell’alta orologeria e ci sorprende, ma non poi così tanto, scoprire che per eseguirlo è stato scelto un classico modello da taschino anziché una variante da polso. D’altronde è evidente che si tratta di un modello destinato esclusivamente ai collezionisti.

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I gioielli di Daenerys di Game of Thrones

Gli appassionati della serie tv di culto faranno follie pur di averli: parliamo dei gioielli di Daenerys di Game of Thrones, la celebre produzione televisiva della HBO tratta dalla saga letteraria di George R. R. Martin.

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Ad ideali un team molto speciale che si è dato il nome di Mey Designs, il marchio che crea e produce i magnifici gioielli che potete scoprire in gallery. Sono tutti ispirati a Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi, e infatti i draghi sono l’elemento decorativo principale.

Lo spunto è nato dal desiderio di Michele Clapton, costumista della serie tv, di offrire al pubblico gioielli perfettamente riprodotti o direttamente ispirati a quelli che la sua eroina prediletta indossa sullo schermo.

Per realizzare questo sogno – e quello di molti di noi – ha dunque scelto di collaborare con i designer di gioielli Yunus Ascott ed Eliza Higginbottom, che firmano le collezioni di Mey Designs. Il nome del marchio, non per caso, è costituito dalle iniziali dei nomi dei tre creatori.

La collezione è sontuosa e anche molto preziosa visto che i prezzi dei bijoux non sono quel che si definirebbe popolare. Il prezzo richiesto per il collier con il drago, il più caro della linea, è di 2.470 euro mentre i pezzi meno costosi sono gli anelli più semplici, in forma di cerchietti che riproducono le scaglie di drago e che richiedono solo un investimento di 70 euro.

Della collezione fanno parte soprattutto collane rigide ma anche catene con pendenti e pietre che richiamano le uova di drago e ancora anelli, bracciali e orecchini, tutti caratterizzati da una texture che rimanda alla coriacea pelle del drago quando non se ne ripetono esplicitamente le forme.

Tutte le creazioni sono in argento e alcuni pezzi sono già sold out. Se ne volete uno, affrettatevi a farlo vostro. Per il momento i bijoux riguardano solo il personaggio di Daenerys ma chissà che la linea non si estenda. Ci piacerebbe vedere la collana di Melisandre, per esempio.

Gioielli Time Machine di Dexter Milano

Dexter Milano presenta la nuova collezione di gioielli Time Machine nati per raccontare un ricordo da fermare nel tempo, come un l’ingranaggio di una macchina. Ogni pezzo della collezione infatti somiglia alla ruota dentata di una macchina che si ferma nella memoria per fissare un ricordo.

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Si tratta di gioielli molto particolari che il brand made in Italy produce artigianalmente su design di Renata Manno e Farraella Finco, fondatrici del marchio di gioielli. L’ispirazione del nome, infatti, si riferisce proprio alla capacità manuale di creare, alla destrezza che proviene dal termine latino dexter.

La produzione è rirogorosamente manuale e da un paziente lavoro artigianale, unito all’invenzione creativa del design nasce questa particolare linea Time Machine che riporta anche la data di inizio dell’avventura, l’11 04 2010. Un momento speciale da fermare nel tempo, cristallizzare nello spazio, conservare per sempre in un oggetto iconico. Oggetto che si moltiplica e si offre al pubblico con la collezione interessante che potete scoprire in foto.

Con un design originale e raffinato, ogni pezzo è affidato all’expertise di orafi che producono il gioiello sin dalla fusione del materiale per arrivare alla finitura artigianale. A ciò si aggiunge anche un risvolto benefico perché la vendita di questi gioielli contribuisce alla raccolta fondi a favore di diverse Onlus, tra cui Aibi Amici di Bambini e Diversity, Lav, Planet Finance, SOS Villaggi dei Bambini e Progetto Sorriso nel Mondo.

Nel progetto è stato coinvolto anche l’universo dello sport e dal 2015 i bijoux di Dexter Milano sono partner ufficiali del Giro d’Italia. Time Machine è particolarmente appropriato ad interpretare il mondo del ciclismo proprio in virtù della sua particolare forma meccanica.

Bulgari Roman Sorbets, gioielli ispirati ai gelati italiani

Bulgari Roman Sorbets è la nuova, deliziosa linea di preziosi lanciata dalla maison gioielliera romana. L’ispirazione proviene dalla dolce vita, dalle vacanze romane che subito ci ricordano un celebre film, dalla leggerezza di una stagione che nelle belle città italiane ha un gusto tutto particolare.

Bulgari Roman Sorbets

 

È il gusto di un fresco sorbetto da assaggiare passeggiando tra le bellezze artistiche, per esempio. E infatti ai sorbetti si ispirano, nei colori ma anche nelle forme, i nuovo gioielli della collezione omonima.

La delizia di un gelato artigianale, i colori delicati eppure vivaci delle preparazioni cremose che rinfrescano l’estate, sono gli spunti di partenza di questa speciale collezione che rivisita a colori il classico cerchietto Bulgari-Bulgari punteggiato da pietre colorate.

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Si tratta di tormalina rosa, ametista viola, zaffiri blu e tzavorite verde montati su oro rosa o bianco per creare pendenti e anelli. Il contrasto cromatico tra le pietre e il metallo prezioso crea un effetto molto fresco e frizzante.

A colpirci maggiormnte tuttavia sono i pezzi speciali che riproducono proprio le forme di un gelato, sia nei colori degli smalti che nelle linee golose degli accessori, montati su oro rosa con inclusioni di brillanti. Sono oggetti di alta gioielleria che tuttavia si discostano dal sontuoso approccio tipico di Bulgari per scegliere in questo caso linee più semplici e giocose.

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Non si sottrae alla nuova interpretazione neanche l’iconico anello Bulgari B.zero1 che si adorna di pietre scintillanti e colorate, le medesime già nominate, e si declina in oro rosa con l’immancabile incisione che decreta l’appartenza del monile alle collezioni di casa Bulgari.

Il diamante Lesedi La Rona resta invenduto

C’è chi dice che “più è grande e meglio è” e nel caso di un diamante possiamo dirci senz’altro d’accordo ma in questo caso la massima ha fallito: il celebre diamante Lesedi La Rona è rimasto invenduto all’ultima asta che lo aveva messo sul mercato.

diamante Lesedi la Rona

La vendita, attesa per l’inizio della scorsa settimana da Sotheby’s, non ha avuto luogo nonostante ci si apettasse una quotazione davvero elevata. D’altronde si tratta del secondo diamante più grande mai scoperto in miniera e del più grande in assoluto non ancora tagliato che sia stato scoperto nel corso dell’ultimo secolo. Non aveva certo un prezzo popolare.

L’asta pubblica ha visto qualche offerente con un’offerta massima di 61 milioni di dollari ma il prezzo di riserva, non svelato, non è stato raggiunto e così la vendita è saltata. La casa d’aste si aspettava una valutazione di almeno 70 milioni di dollari.

A dare ragione di questa mancata vendita si è citato un metodo poco convenzionale adottato da Lucara Diamond Corp per il diamante messo sul mercato. In genere infatti i diamanti di questa grandezza e di simile qualità vengono offerti agli acquirenti tramite aste private. Stavolta la compagnia ha optato per un’asta pubblica.

Secondo altri commentatori invece potrebbe aver influito la quasi contemporanea Brexit che ha creato un clima di incertezza sui mercati britannici. L’asta infatti ha avuto luogo a Londra, scoraggiando i compratori internazionali a farsi avanti.

D’altro canto chi acquista simili pietre generalmente tiene a mantenere un profilo molto discreto, evitando di esporsi pubblicamente quale acquirente di preziosi tanto costosi e appariscenti. Lucara per il momento mantiene la proprietà della pietra e sta considerando la possibilità di destinarla ad altri scopi, non necessariamente commerciali ma educativi come l’esposizione in un museo.

Orologi Airspeed CJR

Scopriamo la nuova linea di orologi Airspeed CJR che rifiutano l’imperante dominio degli smartwatch che sembra aver conquistato dispoticamente il mercato dell’orologio più trendy del momento.

Orologi Airspeed CJR

Qui si sceglie invece di proporre una collezione di classe che opta per il funzionamento analogico, il più tradizionale e raffinato, che affonda le radici nella lunga storia dell’alta orologeria e riconferma ancora una volta che il classico non tramonta mai.

Con una meccanica curatissima e un aspetto estetico estremamente ricercato, questi orologi sono elegantissimi e adatti al polso di un uomo dallo stile classico e raffinato. Tuttavia non sfigurerebbero, portati a contrasto, anche al polso sottile di una donna che ami i dettagli di sapore maschile.

La serie Airspeed si ispira ai vecchi pannelli di controllo degli aerei. Monta un movimento Miyota 8215 con frequenza a 21,600 BPH per una precisione senza pari. Il cristallo curvo dona inoltre all’orologio una silhouette molto particolare. È in vetro esalite lavorato artigianalmente per conferirgli la particolare curvatura. È inoltre particolarmente resistente, cosa che rende l’orologio anche un ottimo alleato di chi vive una vita avventurosa e non deve più temere così graffi e urti.

Il modello Airspeed è disponibile nella doppia variante con quadrante bianco o nero con indici luminescenti per la perfetta lettura anche al buio. Il cinturino è in cuoio naturale per la variante in bianco e in nero tono su tono per la versione nera. In ambedue i casi le impunture a contrasto danno movimento all’insieme. Lo stile, benché di ispirazione vintage, sa essere molto moderno e nondimeno sempre raffinatissimo per adattarsi ad ogni occasione, dalla più formale alla meno rigorosa.

Nuovi orologi Pierre Jaquet-Droz

Scopriamo una nuova ed esclusiva collezione di orologi Pierre Jaquet-Droz realizzata in edizione rigorosamente limitata a pochissimi pezzi per ciascun modello. Si tratta di una speciale linea di accessori elegantemente decorati con smalti e oro secondo l’antica tecnica paillonné.

orologi Pierre Jaquet-Droz

Questo particolare tipo di lavorazione risale al diciannovesimo secolo e consiste nel disporre a mano sottilissime foglie oro su una base smaltata a fornare disegni geometrici o pattern grafici di vario tipo. Il tutto è poi sigillato da una ulteriore mano di smalto trasparente e lucido che mantiene in posizione la preziosa decorazione.

Pierre Jaquet-Droz possiede questa rara arte decorativa e la ripropone nei nuovi orologi che formano la speciale edizione limitata di cui vogliamo parlarvi oggi e che potete scoprire in gallery in tutti i suoi dettagli. Ad un design contemporaneo si sposano dunque una tecnica tradizionale, l’alta orologeria e l’oro rosso: il risultato è un orologio a dir poco regale.

Il modello Grande Seconde è disponible in blu, viola e antracite e ha una cassa da 43 millimetri in oro rosso a 18 carati. Il movimento meccanico è un Jaquet Droz 2663.P con 68 ore di carica di riserva. È disponibile in 8 pezzi per ciascun colore.

Il modello Petite Heure Minute 39 mm Paillonné è prodotto in viola, blu e grigio. Anche in questo caso i pezzi sono limitati a 8 esemplari per colore. Il movimento è identico al precedente modello mentre la cassa in oro rosso è in questo caso da 39 millimetri.

Variante del precedente modello, il Petite Heure Minute 35 mm Paillonné differisce per la misura della cassa mentre rispetta tutte le caratteristiche tecniche dell’orologio che lo precede. È disponibile unicamente in colore blu.

Inaspettato e deliziosamente retro è il modello da taschino Pocket Watch Paillonné proposto in rosso e blu con cassa in oro rosso da 50 millimetri e catena d’oro. Monta un movimento Jaquet Droz 2615 con 40 ore di carica. Solo 8 gli esemplari proposti.

Il Grande Seconde Tourbillon Paillonné, infine, offre ben 7 giorni di riserva di carica. Ha cassa da 43 millimetri con movimento Jaquet Droz 25JD e inserti di preziosi lapislazzuli. I dettagli sono blu a richiamarne la nuance. Anche in questo caso sono solo 8 i pezzi disponibili.

Il nuovo orologio di Mika per Swatch

Nasce il nuovo orologio di Mika per Swatch che tornano a collaborare insieme e creano una proposta in edizione limitata. Fa parte della Swatch Art Special Collection e si chiama Mumu-Cucurrucucu: è il nuovo nato della maison di orologeria svizzera nota soprattutto per le sue creazioni colorate e frizzanti. Caratteristiche che ha anche l’orologio firmato con Mika.

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Il nuovo accessorio da polso è il prodotto di una collaborazione nata ormai tre anni fa quando fu lanciato il primo Swatch ideato dal cantante di origini libanesi, cresciuto tra Parigi e Londra e diventato famoso in tutto il mondo oltre che assai amato in Italia.

Il modello di base è il New Gent di Swatch che fornisce la tavolozza su cui lavorare con colori e pattern. Il quadrante è dorato e decorato con incisioni mentre sul cinturino in silicone fioriscono disegni di ispirazione geometrica a tinte accese, sia davanti che dietro.

L’orologio è il frutto di una collaborazione dell’ex giudice di X Factor Italia con la sorella e creativa Yasmine, con cui aveva già realizzato lo Swatch Kukulakuki di alcuni anni fa decorato con una maschera di derivazione tribale. Qui il protagonista è Mumu, buffo personaggio di fantasia dalle radici multietniche che spaziano dal Messico alla Spagna passando per Portogallo e Vicino Oriente.

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Mumu si accompagna a ranocchie, farfalle, uccelli e simboli che decorano sia l’orologio che la confezione, tutta a tema e ornata con le stesse stampe. Intanto Mika commenta così questa nuova avventura:

“Lavorare con Swatch è stato incredibilmente divertente. Tanto di ciò che facciamo ha a che fare con il raccontare storie; il nuovo orologio è strapieno di dettagli che hanno una lunghissima tradizione alle spalle. L’idea è quella di suscitare curiosità, per renderlo non un semplice orologio, ma un bizzarro oggetto mistico!”

Kate Winslet e Longines insieme per beneficenza

Kate Winslet e Longines collaborano ad una speciale riedizione di un modello storico a fini benefici. L’attrice britannica, che già dal 2010 è Ambassador of Elegance per il celebre marchio di orologi svizzeri, ha visitato appositamente il quartier generale della maison a Saint-Imier.

kate winslet e longines

La Winslet incarna perfettamente il claim Elegance is an attitude che è diventato simbolo stesso della raffinatezza degli orologi Longines, destinati ad un pubblico attento alla qualità, desideroso di un orologio affidabile e lussuoso, dall’eleganza innata.

Walter von Känel, il presidente di Longines, ha accompagnato personalmente l’attrice alla scoperta della lunga storia dell’azienda, iniziata proprio a Saint-Imier nel 1832. Lo vediamo in un video creato per l’occasione in cui Kate Winslet osserva ogni dettaglio delle magnifiche creazioni di casa Longines, ne loda gli aspetti tecnici e quelli estetici.

Il premio Oscar, che con la sua grazia ed eleganza riflette tutti i valori degli orologi Longines, ha scelto un orologio tratto dalla Flagship Collection che il prossimo anno celebrerà i suoi primi sessant’anni di storia.

Per l’occasione l’orologio sarà rilanciato in un’edizione speciale e limitata e i proventi delle vendite saranno destinati a Golden Hat Foundation, un’organizzazione benefica co-fondata dall’attrice sei anni addietro e rivolta a fornire supporto alle persone con autismo, valorizzandone le straordinarie capacità.

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Kate Winslet ha parlato di questa esperienza con toni entusiastici, sottolineando che l’iniziativa di Longines è nata spontaneamente e ciò rivela quanta comunanza di intenti leghi l’azienda e l’attrice che è stata scelta come suo volto ufficiale.

“Sono profondamente grata a Longines per il sostegno a favore di Golden Hat Foundation, un’organizzazione cara al mio cuore, con la nuova edizione dell’orologio che ho scelto oggi. Mi rende incredibilmente orgogliosa poter contribuire ad accrescere la consapevolezza delle persone riguardo all’autismo.”

L’orologio Zenith Cohiba rende omaggio ai sigari

È un omaggio ai celebri sigari quello che tributa l’orologio Zenith Cohiba proposto in edizione limitata per festeggiare il cinquantenario degli storici sigari cubani noti e apprezzati in tutto il mondo dagli intenditori.

orologio Zenith Cohiba

Dal canto suo Zenith vanta oltre un secolo e mezzo di esperienza dunque i suoi orologi sono sempre eccellenti nella qualità quanto curati nell’estetica e particolarmente ghiotti per chi ama gli accessori di lusso in edizione limitata.

È infatti una speciale limited edition il particolarissimo cronografo ispirato e dedicato ai sigari Cohiba. Si chiama El Primero, un modello classico della maison Zenith qui rivisitato in una chiave molto particolare. Aldo Magada, dalla maison di alta orologeria, così ce lo racconta:

“Noi di Zenith siamo orgogliosi e felici di questa collaborazione con Cohiba che non solo è il miglior marchio di sigari cubani ma rappresenta la stessa ricerca dell’eccellenza che anche noi portiamo avanti da più di 150 anni. La priorità di entrambe le aziende è migliorare l’esperienza del consumatore grazie alla grande cura artigianale. Siamo convinti che questa edizione limitata sia in grado di offrire agli appassionati il meglio di entrambi gli universi rappresentati da Cohiba e Zenith.”

Su queste premesse già tanto promettenti nasce lo splendido cronografo personalizzato con i colori e il marchio Cohiba e che svela, con una piccola apertura sul quadrante, la meraviglia e l’eccellenza meccanica che l’orologio cela e vanta allo stesso tempo. Se l’aspetto tecnico è curatissimo, non è certo da meno quello estetico: la cassa è in oro lucido, il cinturino in coccodrillo.

Orologio GMT Voyager di Louis Vuitton

La linea di orologi GMT è caratterizzata da lusso e precisione ingegneristica, lo è anche il nuovo orologio GMT Voyager di Louis Vuitton appena lanciato. Si tratta di una nuova serie di orologi di lusso pensati per l’uomo. Uniscono grande attenzione all’aspetto tecnico e uno spiccato senso estetico.

orologio GMT Voyager di Louis Vuitton

La maison francese ha sempre puntato su accessori estremamente curati e non fa eccezione la bella proposta che scopriamo oggi. Il tema del viaggio, d’altro canto, è un grande classico ricorrente tra le collezioni di vuit, fa parte del suo stesso dna. La casa di moda francese, infatti, ha esordito producendo bauli da viaggi.

A decorare il quadrante della nuova serie di orologi troviamo una grande V, simbolo sia della maison Vuitton che del termine Voyager che dà anche il nome al modello. A caratterizzare questa proposta è anche la forma della cassa, non semplicemente circolare ma dal profilo quasi ondulato.

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Il motivo ornamentale della V, in metallo satinato, unisce gli indici alle 9 e alle 3 puntando verso il basso a ore 6. Il resto della cassa è invece lucida come il cinturino, quando è in metallo. In alternativa si può optare per il cinturino in pelle Taurillon dalla lavorazione artigianale.

Le varianti dell’orologio, disponibile a partire dal mese di Giugno, vanno dalla declinazione in classico acciaio con quadranti in grigio chiaro o in grigio antracite a quella ben più lussuosa in oro rosa a 18 carati con quadrante blu navy.

Il movimento è sempre di fabbricazione svizzera, sulla qualità tecnica non si prescinde, e se l’aspeto estetico è quello che si fa notare a prima vista, possiamo star certi che si tratta anche di orologi estremamente precisi.

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Il diamante più caro del mondo costa 57 milioni di dollari

Il diamante più caro del mondo è la pietra blu chiamata Oppenheimer ed è stata battuta all’asta per la cifra record di poco più di 57 milioni e mezzo in soli 25 minuti. Ad aggiudicarsi la stupefacente gemma preziosa è stato un compratore anonimo che ha fatto sua la meraviglia della natura.

il diamante più caro del mondo

L’asta si è tenuta da Christie’s a Ginevra nell’ambito di una vendita di preziosi intitolata per l’appunto Magnificent Jewels e che ha proposto una selezione di splendidi gioielli ad acquirenti di tutto il mondo.

Il martelletto del banditore Rahul Kadakia, a capo della divisione gioielleria della casa d’aste, ha assegnato il gioiello ad uno dei due aspiranti acquirenti, entrambi al telefono, che si sono contesi il prezioso per meno di mezz’ora, finché uno dei due non si è aggiudicato la vittoria della battaglia offrendo la favolosa cifra di oltre 57 milioni di dollari.

Si tratta della cifra più alta pagata per un diamante all’asta e si può dunque affermare di essere di fronte – benché solo virtualmente – al diamante più caro del mondo. La scintillante pietra che ha preso il suo nome da Sir Philip Oppenheimer, membro della dinastia che ha controllato a lungo la DeBeers Mining Company prima di cederne le quote di maggioranza. La gemma da 14.62 carati era un dono per la moglie.

Il suo magnifico colore blu scintilla facendo brillare gli occhi a tutte le donne, dunque possiamo solo immaginare la felicità della signora che l’ha ricevuta in dono. Chissà mai chi l’ha acquistata e se intende regalarla a qualcuno

Il diamante grezzo più grande del mondo

Sono passati già più di 100 anni da quando l’ultima gemma che ha meritato il titolo di diamante grezzo più grande del mondo fu scoperta in Africa e oggi apprendiamo che quel primato è appena stato sbaragliato.

diamante grezzo più grande del mondo

Il diamante Lesedi La Rona sarà messo all’asta il prossimo 29 Giugno dalla casa d’aste Sotheby’s a Londra. Si tratta di una gemma da ben 1.109 carati, è stata trovata lo scorso anno in Botswana dove la società Lucara Diamond gestisce la miniera dalla quale è emerso il magnifico diamante.

La preziosa pietra è stata chiamata Lesedi La Rona che nella lingua locale del paese significa “la nostre luce” e con un nome tanto poetico non potrà che avere un destino altrettanto speciale. Chissà chi lo acquisterà durante l’asta che lo porrà in vendita sul mercato internazionale?

Per il momento sappiamo che la base d’asta è stata fissata in 70 milioni di dollari ma ci si aspetta di vendere il diamante ad una cifra ben più elevata. Intanto la Gemological Institute of America ha già schedato lo splendido ritrovamento, della grandezza sorprendente di una pallina da tennis.

Il presidente del reparto gioielleria di Shoteby’s, David Bennett, ha detto che si tratta di una scoperta epocale visto che il precedente rinvenimento di un diamante paragonabile a questo risale addirittura al 1905.

Quella pietra era il Cullinan Diamond da ben 3.106,75 carati, suddiviso poi in 9 gemme che appartengono al tesoro della regina d’Inghilterra. Uno di essi, la Grande Stella d’Africa, adorna lo scettro di Elisabetta II con i suoi 530,2 carati di brillante meraviglia.