Bugatti Veyron Super Sport: un milione e mezzo di euro spesi bene

Dopo Ginevra, Bugatti torna a far parlare di se al Salone dell’Auto di Shanghai con due modelli davvero unici. Si tratta della Bugatti Veyron Grand Sport White Matt Blue Carbont e Bugatti Veyron Super Sport Black Carbon, quest’ultima versione non dipinta per mettere in risalto la carrozzeria quasi interamente in fibra di carbonio.

Cos’hanno di speciale questi super bolidi? E’ vero che le forme estetiche sono rimaste molto fedeli allo stile della Bugatti solamente un po più “gran turismo”, ma queste derivazioni della Super Sport hanno battuto il record della soglia dei 400 km/h di velocità massima. Per la precisione La Bugatti Veyron Super Sport Black Carbon arriva a 415 km/h mentre la Bugatti Veyron Grand Sport White Matt Blue Carbon a 407 km/h.

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Roland Iten e Bugatti: cintura da uomo super lussuosa

Il meccanico di lusso di orologi per uomo Roland Iten è stato ispirato dalle macchine belle Bugatti di produrre in collaborazione con la società di Molsheim Dorlisheim una cintura super elegante.

La cintura contiene un meccanismo sofisticato fabbricato nella fabbrica di orologi di Ginevra. È costituita da molle, ingranaggi, ruote e gli assi che la casa ha assemblato con oro bianco e rosa, titanio e acciaio inox. In tutto, il meccanismo di chiusura della cintura contiene centinaia di componenti, un vero lusso di orologio alla cintura.

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I cento anni della Bugatti

Una delle auto più famose del mondo è sicuramente la Bugatti, e quest’anno lo storico marchio di festeggia il suo primo centenario.

La Bugatti nacque nel 1909 a Molsheim in Alsazia quando il milanese Ettore Bugatti, fondò la sua prima fabbrica d’automobili, da cui uscirono i primi modelli di macchine di lusso. Parallelamente, arrivarono anche i primi successi nelle competizioni, come quelli nella Targa Florio.

All’inizio della seconda guerra mondiale la produzione fu interrotta e negli anni Cinquanta cessò di esistere.

Nel 1987 l’imprenditore italiano Romano Artioli comprò i diritti della marca e fondò la nuova fabbrica automobilistica a Campogalliano, vicino a Modena. I nuovi modelli furono costruiti cercando di rispettare la tradizione iniziata da Bugatti, soprattutto per quanto riguarda le rifiniture eleganti e lussuose, ma le difficoltà finanziarie costrinsero Artioli a vendere l’industria.

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