Milano Fashion Week autunno/inverno 2009-2010, qualità più che eccentricità.

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E’ da poco terminata la settimana della moda uomo milanese, che non ha purtroppo, la stessa valenza di quella femminile, ma è pur sempre un appuntamento molto importante. Poca eccentricità, che rispecchia il comune pensiero che in un periodo di crisi bisogna cercare di essere ottimisti, ma puntando soprattutto sulla qualità e la scelta dei materiali made in Italy; più sostanza che apparenza.

Nonostante ciò vediamo sfilare, da Gucci, un uomo PoP in abito con fantasie ripetute e giacca a due bottoni, abbinato a camicia rosa shoking, blu elettrico o rosso acceso con cravatta regimental multicolor, e maglioncini a scacchi con camicia turcherse.

Alessandro Dell’Acqua propone un uomo new dandy che, giocando sulla contrapposizione dei materiali su cappotti e accessori, si attualizza in modo sublime. A sorpresa sfilano un pantalone e una giacca total gold. Colori principali: fango, cammello e carne.

Un dandy in versione più malinconica, con palesi richiami ad Oscar Wilde, è presentato da D&G, doppio petto, papillon, velluti, fantasie rococò, e giacche uniforme. Mentra la linea Dolce & Gabbana si focalizza più sulla Sicilia, raffigurata in bianco e nero, con baschi, t-shirt con il claim “siciliano”, accenni alla cultura Gym e spruzzi di rosa acceso su abito doppio-petto. Il duo è stato anche protagonista di un piccolo “richiamo” di Giorgio Armani che ha accusato gli stilisti di aver copiato un pantalone dalla sua vecchia collezione. Ma come disse Chanel: << Il giorno che smetteranno di copiarmi sarò triste..>>.

Il duo Modica-Gigliotti di Frankie Morello, mettono in scena uno spettacolo più che una passerella. Mood incentrato sul mondo Neoclassico e sul culto del corpo: modelli dal corpo scultoreo fanno da cornice ad una passerella che vede sfilare uomini dotati di un guardaroba artistico giacche e maglioni oversize, gilet, cappelli, pantaloni; risalta agli occhi l’uso particolare del cappuccio su alcuni capi.

La collezione di Vivienne Westwood è estrosa ma assolutamente commerciale, vendibile: tartan, pantaloni alla zuava, completi in nero lucido, cavallo dei pantaloni leggermente abbassato e il suo solito tocco di gonne da uomo, che sono certo inizieremo a vedere in giro entro un paio di anni.

Surreale e british il tocco che da Moschino ad un inverno che lui vede assolutamente classico. Bombetta, doppio-petto con profili vellutati. Diciamo che la legge della vendita continua a far placare gli animi eccentrici di molti marchi. Cosi’ come lo vede classico un Ermenegildo Zegna che mantiene la sua classe usuale usando colori desertici, bordeaux, nero, ma con stivali al ginocchio.

Sorprendente la passerella di Gianfranco Ferré. Alla sua guida artistica adesso abbiamo il duo Aquilano e Raimondi, che presentano un uomo con abiti strutturalmente perfetti, la spalla dei cappotti si innalza in maniera napoleonica, il collo è ad imbuto su cappotti, che ricordano quelli classici femminili di Balenciaga. Un applauso al duo che sta rilanciando in maniera formidabile la griffe che ancora piange la scomparsa del suo grande fondatore.

Alcuni marchi come Dsquared2 e Versace, forse saggiamente, sono andati abbastanza sul sicuro con collezioni molto normali o che comunque richiamano quelle precedenti. Mentre Roberto Cavalli, manda in passerella un uomo davvero “confuso”, a mio avviso, con strani abbinamenti di colori e tessuti, dal gusto discutibile.

Uno stile alla Jhonny Deep nella “Fabbrica di Cioccolata”, è quello proposto da Alexander McQueen: mantella e bastone, doppio petto con collo di pelliccia, cappelli classici, grembiuli in pelle da carpentiere, e profili-dettaglio, in pelle invecchiata, sulle spalle di maglioni e giacche.

Vorrei concludere citando il brand che più mi ha colpito per il suo stile assolutamente fantastico. Sto parlando di Marni, che pur non sfilando, ha presentato la sua collezione in forma privata. British, skinny, essenziale ma dinamico, aderente al punto giusto. Complimenti.

I trends in poche parole sono: texture crocodile, doppio-petto, vita alta o leggermente abbassata, giacche ad un bottone, accostamento di tessuti su uno stesso capo, effetto bicolor.

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