Arredare casa con quadri e stampe di ottima qualità

quadro lussuoso

Quando si acquista una nuova casa o ci si traferisce in un nuovo appartamento, ci sono molte cose da fare. Tra tutte queste, la necessità di arredare la casa in modo personale e funzionale occupa un posto molto importante. Di fronte alla vastità di opzioni per l’arredo che ci sono sul mercato, è facile trovarsi spaesati. Per questo motivo, moltissimi consigliano di affidarsi al parere di esperti. Ci sono tanti interior designer pronti a dare una mano. Tuttavia, per chi desidera fare tutto da sé, c’è solo una strada a disposizione: imparare come arredare una casa intera. È sempre meglio evitare di imparare dagli errori e fare la scelta giusta al primo colpo. Per farlo, occorre leggere, leggere e leggere ancora articoli come il nostro. Infatti, nelle prossime righe, imparerete come arredare alla perfezione una casa utilizzando quadri e stampe.

Come scegliere i quadri migliori per cucina e soggiorno

Ogni stanza della nostra casa ha delle sue prerogative specifiche. Infatti, in cucina ci si trova per cucinare, mentre in soggiorno ci si trascorrono i pomeriggi con gli amici, leggendo un buon libro o guardando la TV. Detto ciò, è chiaro che non è assolutamente possibile che i quadri e le stampe scelte per una stanza vadano bene anche per l’altra. Dunque, occorre fare una scelta convinta quando si acquistano questo genere di oggetti d’arredo perché non sarà poi possibile sostituirli con quelli delle altre stanze.

Per la maggior parte delle case, la cucina sarà la stanza dove aleggeranno colori più caldi e vivaci. Per esempio, molti ritengono di dipingerla di giallo o di un colore altrettanto vivace. Con queste tonalità e data la funzione della cucina stessa, vengono spesso preferiti quadri con pochi elementi o anch’essi di colori caldi. Alcuni scelgono per la cucina delle stampe con la rappresentazione dei cibi e degli ingredienti che si usano di solito.
Per quanto riguarda il soggiorno, invece, la maggioranza delle persone sceglie di optare per stampe dalle fantasie astratte o dai quadri con soggetti minal. La tendenza all’astrattismo e al minimalismo è in realtà un fenomeno che ha preso piede di nuovo negli ultimi anni. Adesso, comunque, ciò che va per la maggiore sono proprio queste tipologie di stampe. Ad ogni modo, che cerchiate il quadro giusto per la cucina o per il soggiorno, trovate molti modelli qui.

Il quadro perfetto è quello personalizzato

Una recente filosofia che sta riscuotendo successo nell’arredamento delle case è quella che vuole la personalizzazione dell’ambiente come unica regina. Secondo questo dettame, il dovere di ogni padrone di casa è quello di scegliere oggetti che rispecchino la sua vita, la sua famiglia e la sua persona. In questo senso, dunque, i quadri e le stampe più belli sarebbero quelli che ritraggono i volti dei figli, degli amici e dei parenti. Sebbene questa moda si stia velocemente diffondendo, non si può dire che sia amata da tutti. Comunque, se siete alle prese con l’arredo della vostra casa, potreste valutarla.

L’Ultima Cena del Vasari restaurata da Prada

Il Cenacolo di Santa Croce è tornato a Firenze dopo il restauro finanziato da Prada che a 50 anni di distanza l’ha restituito alla sua destinazione originaria: l’Ultima Cena del Vasari, una delle opere più importanti dell’artista, era stata gravemente danneggiata nel corso della terribile alluvinio del 4 Novembre 1966. La stessa data, 50 anni dopo, è stata scelta per riportare a casa la splendida tavola lignea.

ultima cena del vasari

Alla cerimonia di consegna hanno partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme a Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, ma anche Irene Sanesi, Presidente dell’Opera di Santa Croce, Marco Ciatti, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Antoine Wilmering, Senior Program Officer di Getty Foundation.

I danni che all’epoca apparirono irreparabili sono stati pressocché cancellati dalla preziosa tavola lignea dipinta da Giorgio Vasari. È stato possibile grazie all’intervento di restauro finanziato da Prada e promosso insieme a Getty Foundation e Protezione Civile. Il restauro è stato curato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che ha restituito l’opera al suo antico splendore.

Il lavoro è stato poi ricollocato, simbolicamente nella stessa data dell’alluvione, proprio nella sua posizione originale, nel refettorio di Santa Croce a Firenze. Un evento importante che testimonia ancora una volta il coinvolgimento positivo e attivo delle grandi maison di moda nel recupero del patrimonio artistico italiano.

Ricordiamo tra gli altri il restauro della scalinata di Trinità dei Monti con la partecipazione di Bulgari o quello della Fontana di Trevi con l’intervento di Fendi. Stavolta è toccato a Prada aiutare una gemma dell’arte italiana a tornare a splendere, proprio lì dove era stata creduta irrimediabilmente perduta.

Il bacio di Hayez va all’asta a New York

Il Bacio di Hayez va all’asta da Christie’s che ha stabilito una cifra base di quasi un milione di dollari. A scanso di equivoci specifichiamo subito che non si tratta del quadro custodito nella Pinacoteca di Brera e a cui i milanesi, ma gli italiani tutti, sono così affezionati.

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Ad essere messa all’asta sarà una delle altre versioni esistenti del medesimo soggetto che è stato possibile ammirare nel corso della mostra dedicata all’artista Francesco Hayez alle Gallerie d’Italia a Milano, accessibile fino allo scorso Febbraio 2016.

Doveste avere voglia, e soprattutto la disponibilità economica necessaria, di acquistare lo splendido dipinto, l’appuntamento è per il prossimo 25 Aprile 2016 al Rockfeller Center di New York dove saranno battute all’asta circa 50 opere d’arte europea del diciannovesimo secolo.

La valutazione della base d’asta del celebre quadro è stata stimata in una cifra compresa tra i 640 mila e i 900 mila euro e si pensa di vendere il quadro a non meno di un milione di dollari, sempre che non si ingaggi battaglia per averlo e che i prezzi non finiscano per lievitare oltre ogni previsione.

Un’altra versione del quadro, con la donna in abito bianco, è stata battuta all’asta nel 2008 da Sotheby’s che l’ha venduta a 780 mila sterline, una cifra non distante da quella proposta da Christie’s per l’asta che curerà a fine mese.

Il quadro che sarà messo in vendita a breve è una versione dipinta qualche anno dopo la versione più conosciuta con la donna in abito azzurro e presenta un drappo bianco lasciato sugli scalini. Questo quadro su esposto per la prima volta a Parigi nel corso dell’Expo del 1867 e dopo più di un secolo fa ancora parlare di sé suscitando ammirazione e interesse.

Autoritratto di Francis Bacon all’asta a New York

L’autoritratto di Francis Bacon torna sul mercato agitando appassionati e collezionisti: l’opera Two Studies for a Self-Portrait andrà all’asta a New York il prossimo 11 Maggio con un prezzo di partenza compreso tra i 22 e i 30 milioni di dollari.

autoritratto di Francis Bacon

D’altronde l’artista non è nuovo a cifre record per le sue opere. Tre anni fa il trittico Three Studies of Lucian Freud del 1969 fu battuto all’asta per 142.4 milioni di dollari, un prezzo stratosferico che polverizzò addirittura il record del quadro più pagato dalla storia fino ad allora, L’Urlo di Munch.

Stavolta ad essere battuto all’asta sarà il doppio autoritratto che l’artista irlandese scomparso nel 1992 ha dipinto nel 1970. Secondo l’esperto d’arte contemporanea Oliver Barker i ritratti di Bacon che saranno proposti sul mercato non sono meno preziosi degli autoritratti di artisti più blasonati e quotati come Picasso, Rembrandt e Van Gogh.

L’asta avrà luogo il prossimo 11 Maggio 2016 negli spazi di Sotheby’s a New York, la casa d’aste che si occuperà della vendita. È una data da ricordare visto che potrebbe trattarsi di un’altra vendita record a cui ormai ci ha abituato il lavoro dell’artista.

Chi ama la sua opera e non potrà permettersi l’acquisto di un quadro potrà tuttavia consolarsi con una serie di appuntamenti dedicati a Francis Bacon nell’arco dell’intero 2016. Dal 2 Luglio al 4 Settembre sarà esposto al Grimaldi Forum di Monaco mentre dal 18 Maggio al 18 Settembre gli dedica una mostra anche la Tate Liverpool. Non resta indietro il Getty Museum di New York che lo celebrerà con una esposizione dal 26 Luglio al 13 Novembre.

Balloon Dog di Jeff Koons all’asta per 55 milioni di dollari

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Chi lo ama e chi lo odia, sta di fatto che il barboncino fatto di palloncini e riprodotto in acciaio è l’opera che ha contribuito a rendere ancora più famoso  Jeff Koons  ed è uno dei simboli dell’arte moderna più celebri nel mondo. Ballon Dog, il cagnetto di Jeff Koons sta per andare all’asta nella versione arancione, di proprietà del miliardario newyorkese, Peter Brant, produttore cinematrografico, che lo acquistò nel 1990 a circa un milione e mezzo di dollari. Il prossimo mese di Novembre, l’opera andrà all’asta a 55 milioni di dollari, prezzo base d’asta, che rischierà inevitabilmente di salire notevolmente.

Un ritratto di Picasso venduto all’asta per 28.6 milioni di sterline

Picasso è sinonimo di ricchezza. Si perchè le sue opere valgono tanto, tantissimo, cifre a tanti zeri, come l’ultimo ritratto venduto all’asta da Sotheby per 28.6 sterline, circa 33 milioni di euro. La tela è “Femme assise pres d’une fenetre”, ovvero La Donna seduta alla Finestra, dipinto nel 1932 e venduto ad un anonimo via telefono. Il soggetto, come sempre irriconoscibile, per lo stile di pittura di Picasso, è Marie-Therese Walter, 17enne musa del grande pittore, nonchè amante segreta, che ebbe una relazione con Picasso, quando ancora era minorenne e lui era sposato con la ballerina russa Olga Khokhlova.

Todd Johnson: ecco Art, l’arte si unisce alla fisica

Art si unisce ad una scienza in crescita e in particolare alla fisica per mostrarci un altro lato del suo viso. Dopo aver giocato con noi attraverso fasci di luce, ecco quello che si potrebbe chiamare “la nuova arte“.

Ora si può interagire con le opere d’arte grazie al touchscreen by Petros Vrellis

Quante volte vi è capitato di andare ad un museo ed aver voglia di toccare le opere d’arte? Andiamo, non fate i primi della classe, tutti almeno una volta hanno sentito il bisogno di toccare un’opera esposta! Ora, grazie alle nuove tecnologie, nonostante sia vietato ancora, e sottolineo “giustamente” toccare le opere, fioriscono sul mercato touchscreen che permettono di interagire con i quadri come nel caso de “La Notte stellata” del celebre pittore Vincent van Gogh.

Rijksmuseum, restauro da 400 milioni di euro in tre anni

Conoscete il fantastico quadro Ronda di notte del pittore olandese Rembrandt. Contrariamente alle aspettative, il quadro, che rappresenta due alti ufficiali della milizia di Amsterdam insieme durante la discussione, non è una scena notturna, eppure fu lui a dargli il soprannome di “ronda di notte”, nonostante inizialmente lo avesse intitolato “Compagnia di Frans Banning Cocq e Willem van Ruytenburch“. L’oscurità del dipinto è in realtà dovuta alla vernice che si è oscurata con il tempo.

Infatti, la vernice è stato rimossa una cinquantina di anni fa durante il restauro della tavola, ed oggi il dipinto si trova all’interno del Rijksmuseum.

Roman Tyc: presenta la mostra Grave Robber

L’artista Roman Tyc divenne noto nel 2007 quando cambiò una cinquantina di semafori a Praga. L’artista sostituì le solite figure rosse e verdi con una varietà di personaggi comici, così da “far uscire i passanti della loro routine quotidiana.”

Anche se questo progetto è valso il riconoscimento dai suoi coetanei, invece che il riconoscimento di un festival di arte indipendente a Vienna, Tyc non era al di sopra della legge quando è stato condannato a un mese di carcere a Praga, che tra l’altro non ha fatto.

2,8 milioni per una struttura di Damien Hirst

Foire Internationale d’Art Contemporain, la manifestazione francese dedicata all’arte ha venduto per 2,8 milioni di dollari una scultura con cento pesci in formaldeide realizzata da Damien Hirst.

Intitolata ‘Where Will It End‘, l’opera ha trovato l’acquirente, un collezionista europeo che ha offerto una cifra milionaria per l’opera dell’ artista.