Shangai Tower J-Hotel, l’hotel di lusso più alto del mondo

È stato presentato a Shanghai l’hotel ultra-lusso più alto del mondo, lo Shangai Tower J-Hotel, promosso dal brand ultra-lusso “J” di Jin Jiang, la più importante catena di hotel della Cina. La stupoenda struttura sarà gestita da Interstate China hotel & resorts. A Dubai nel Burj Khalifa il piano dedicato all’hotel Armani è il 37° ed è quindi situato più in basso rispetto alla lobby dello Shangai Tower J-Hotel che sarà collocata al 101° piano mentre le 258 camere previste per gli ospiti sono situate tra l’84° e il 110° piano.

Ancora numeri: 121 piani per circa 740 metri di altezza e una superficie di oltre 2 milioni di metri quadrati. L’apertura, intanto, è prevista per il 2014. Tocca dunque aspettare.

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La penna da 6,3 milioni di euro di Tibaldi

E’ stata Battuta l’asta allo Shangai per una cifra che è veramente da capogiro, di questo favoloso gioiello che è per la scrittura ed è stato fatto un autentico capolavoro.

E’ stata chiamata Fulgor Nocturnus la penna che vedete qui nella gallery che è stata creata da Tibaldi ed è stata venduta durante un’asta benefica a Shangai per una cifra: di ben 6.3 milioni di euro.

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Baccarat Magazine – la rivista di lusso Asiatica

Oggi parleremo di riviste, in particolare della Baccarat Magazine, una rivista di lusso e di stile di vita con più di dieci anni di vita, nata a Hong Kong, che ha annunciato di aderire al the Luxury Insider Groups of Companies.

L’editore della rivista, Lionl Fischer ha detto che rimarrà un partner della rivista come direttore strategico ed ha dichiarato:

Sono molto entusiasta di lavorare con Luxury insider Group. Con il gruppo Insider e il relativo network, Baccarat Magazine continuerà a crescere forte e aggressivo nel 2009 ed oltre

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Shangai 1933: da mattatoio a Creative Hub

Concepito come un nuovo polo commerciale per industrie creative, questo quartiere storico di Shangai, Hongkou, risalente al 1930, ha un passato inglorioso: ex fabbrica abbandonata; ex mattatoio; fino alla ristrutturazione.

In questa zona si è cercato di portare l’edifici sulla falsa riga di quelli del Meatpacking District di New York, attraverso un paesaggio futuristico, stile Stadio Nazionale di Pechino (BIrd’s Nest), il Centro Nazionale Acquatico (Il Cubo) o il Sinosteel International Plaza.

Presso questo centro si è cercato di restaurare vecchi edifici industriali con nuove prospettive di vita. Ristrutturato in stile Art Decò, con un costo di circa 100 milioni di euro, è riuscito ad attirare marchi come: Apple; Omnicom; American Apparel; Ferrari Owners Club per le loro operazioni.

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