Poltrona Motogi risolve i problemi di spazio


Questo giovane artista il designer giapponese si chiama Daisuke Motogi che prende il nome del sofà, ha pensato a creare una poltrona che oltre ad essere comoda risolve tutti i problemi di spazio e della gestione di piccoli oggetti ad uso quotidiano quando non si sa dove metterli.

La nuovissima idea del giovane giapponese si chiama Lost in sofà : è un idea molto semplice perchè è una poltrona portaoggetti che nasconde gli oggetti per non farli vedere in giro, che ha un tavolino accanto alla seduta della poltrona per far appoggiare gli oggetti, perchè basta mettere gli oggetti tra i mormidi cubi che compongono la poltrona stessa. E’ stata costruita da una composizione geometrica insomma una vera scultura, sono state imbottite e cucite tra loro ma l’hanno fatto in modo molto preciso e che si possono inserire tra un cubo e l’altro gli oggetti.

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Katie Thompson: la valigia si trasforma in sedia

E’ un idea veramente originale ed unica quella del designer Recreate di Katie Thompson che ha realizzato questa splendida valigia che aprendosi si trasforma in una comoda e confortevole poltroncina.

La cosa più interessante di questa poltroncina non è solo l’aspetto funzionale ma anche lo stile neoclassico che la distingue. Può sembrare bizzarro portarsi una valigia solo per potersi sedere ma immaginate chi per esempio è sempre in viaggio con il camper oppure in campeggio. In una situazione assurda costretti ad aspettare ore ed ore in piedi potrebbe senz’altro tornarvi veramente utile.

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Puma: la canotta presentata da Usain Bolt

E’ stata ufficializzata alla presenza di Usain Bolt – l’atleta giamaicano, specialista nella velocità, l’uomo più veloce del mondo, la nuova canotta da corsa di Puma in occasione della Diamond League che vedrà Lightning Bolt gareggiare contro il jamaicano Asafa Powell e lo statunitense Tyson Gay. La prima dopo il Mondiale di Berlino 2009.

L’uomo che ha bruciato i 100 metri in 9,58 secondi ha dichiarato:

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I gioielli di Futuro Remoto accompagnano Gattinoni a Alta Roma Alta Moda

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I gioielli di Futuro Remoto tornano sulla passerella dell’haute couture di Alta Roma Alta Moda per accompagnare la collezione di Gattinoni.

Il connubio artistico e creativo di Gianni De Benedittis e Guillermo Mariotto ci regala una delle passerelle più belle e fastose di questa estate 2010.

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Marije Vogelzang e l’arte del cibo legata all’istinto

La designer olandese Marije Vogelzang, famosa per la sua estrosa arte culinaria dopo aver fatto uscire il libro Eat Love, dove racconta come esporre le proprie ricette, ogni giorno prende e crea qualche cosa di affascinante e alquanto bizzarra.

Banchetti sensoriali, foto di cibo, creazioni di posate commestibili e lampadari di salsiccia. La sua sembra essere non solo uno studio sul cibo legato al designer, ma anche una tecnica di rilevamento antropologico, che inizia con il cibo legato all’istinto, alla varie scelte e alle differenti sensazioni che esse riescono a procurare sensorialmente, in relazione a colori, sapore e packaging.

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Zanotta: per arredare la casa con stile

Voglio parlarvi di Zanotta, un’azienda fondata nel 1952 e una delle maggiori protagoniste del design italiano. Attualmente, le collezioni Zanotta sono distribuiti in oltre 70 paesi al mondo.

Da sempre i prodotti sono stati realizzati con l’ausilio dei migliori architetti e designer.

La collezione Zanotta comprende: poltrone, divani, mobili contenitori, librerie, sedie, tavoli, tavolini e complementi d’arredo. E’ un’azienda che nel corso degli anni ha ricevuto importanti riconoscimenti e numerosi premi di settore.

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Kurve: un ristorante by Karim Rashid

Il ristorante Pan Asiatico, Kurve, uno dei più cool, della grande mela, se lo si guarda può essere scambiato per il laboratorio del designer Karim Rashid, che realmente è stato colui che ha progettato tutto l’arredamento del ristorante. Il locale è nel colore preferito dal designer, il rosa, le pareti sono schizzate di quel colore perché simbolo di positività, mentre le forme sono come Rashid voleva: un organico che corre nello spazio.

Il locale, oltre ad avere come detto prima delle pareti rosa, è provvisto di grandi specchi ovali che servono a dare più profondità alla stanza. Sedie piccole in rosa, contrastanti con i tavoli, zona bar con delle telecamere che riprendono i clienti; un piccolo angolo di serenità. L’aspetto tecnologico è un tocco personale di Rashid, che riesce a dare al ristorante un design unico, capace di sorprendere, con una cucina che fonde più tipi di cibo differenti, dalla cucina orientale a quella occidentale.

Se vi trovate nei pressi di New York, cercate di andare a visitare questo tempio della cucina, il solo guardare l’arredamento dona agli occhi di bellezza e al cuore di felicità. Sarà anche troppo rosa, ma è veramente cool, glamour sotto ogni punto di vista. Complimenti Karim Rashid!

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