Acido ialuronico: adesso anche per la memoria e per il dolore dei tacchi a spillo

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L’impiego dell’acido ialuronico come filler, termine anglosassone usato in chirurgia estetica e cosmetica per definire un componente riempitivo è oggi giorno utilizzato in larga scala per dare carnosità alle labbra, per i tratti del viso come zigomi e solchi glabellari, per modellare e tonificare il seno, per dare sollievo alle articolazioni del ginocchio e come creme per effetto lifting, eliminare rughe e zampe di gallina.

Il suo impiego sta segnando una piccola rivoluzione non solo nel settore dell’estetica ma anche in campi in cui fino a qualche tempo fa non se ne immaginava una benchè minima sperimentazione.

E’ recente la notizia pubblicata dalla rivista internazionale Neuron, secondo cui l’acido ialuronico è in grado di aiutare la memoria regolando l’attività neurovegetativa dell’Ippocampo e favorendo le connessioni sinaptiche tra i neuroni.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con l’University College of London, l’Università’ di Amburgo, l’University of Washington, la Rutgers University.

Il Prof. Alexander Dityatev senior researcher del dipartimento di Neuroscience and Brain Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha dichiarato:

questo studio rappresenta un passo avanti importante nello studio di patologie gravi, croniche e altamente invalidanti. Si sta rivelando molto utile partire dalla comprensione dei complessi meccanismi molecolari ad esse sottesi.

E curiose applicazioni arrivano anche dagli emergenti laboratori indiani che hanno ideato delle iniezioni di acido ialuronico sotto il calcagno del piede per fornire una sorta di cuscinetto. Il trattamento è indicato per le donne che vogliono alleviare i dolori dovuti all’uso di scarpe con i tacchi a spillo.

Per dirla tutta trattamenti simili contro il c.d. tunnel tarsale da stillettto sono stati impiegati anche in Gra Bretagna dal 2008 con la differenza sostanziale che il filler impiegato era il botox che presenta qualche controindicazione in più rispetto all’acido ialuronico.

Se infatti l’acido ialuronico è la medesima sostanza extracellulare che compongono i tessuti collettivi, il botulino è una tossina velenosa (purificata blocca l’acetilcolina) che tende a irrigidire il muscolo e non a riempire gli spazi intracellulari come invece avviene per l’acido ianuronico.

Nota dell’autrice:
Questo articolo non ha carattere scientifico ma vuol essere semplicemente una nota di costume benchè tratta da argomenti di attualità in campo medico-estetico e di chirurgia oftalmica. Eventuali errori e inesattezze non sono volute e sarò lieta di indirizzare i link da voi segnalati che trattino questo argomento in maniera più autorevole.