Rolls-Royce 102EX, il lusso a impatto zero sull’ambiente

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Neanche i brand che si occupano del superlusso potranno pensare di tenersi alla larga dal mondo dei trasporti a impatto zero sull’ambiente. E, di conseguenza, non deve affatto sorprendere come Rolls-Royce, probabilmente il marchio più prestigioso legato a questo settore in Inghilterra, sta cominciando a preparare il terreno fertile per tale svolta green.

Infatti, manca sempre di meno al lancio sul mercato della sua prima vettura elettrica di serie. Si tratta del modello Spectre, che pare proprio debba arrivare sul mercato il prossimo anno. Si tratta solo di un primo step verso un progetto molto più ad ampio respiro, che mira a lasciare completamente da parte l’uso dei motori endotermici entro il 2030.

Rolls-Royce 102EX

Il marchio di Goodwood, in ogni caso, non è la prima volta che si approccia alle auto elettriche. Infatti, qualcosa come un decennio fa, il colosso Rolls-Royce è stato uno dei primi marchi legati all’industria automotive di lusso a proporre una concept al 100% spinta da un propulsore elettrico. Correva in quel caso l’anno 2011 e lo scenario di una simile proposta era il Salone di Ginevra. Il concept in questione è il 102EX, meglio conosciuto anche con il termine di Phantom EE.

Quindi, se inizialmente tale modello era stato sviluppato con l’intento di capire quali potessero essere le reazioni del pubblico, così come della critica in merito ai sistemi di motorizzazione spinti da energia green, ecco che la Phantom EE ha rappresentato una sorta di test per tutti i tecnici e dirigenti di Rolls-Royce.

Da notare come la concept car 100% elettrica aveva abbandonato il tradizionale motore benzina V12 aspirato da 6.75 litri e un cambio a 6 marce e potrà contare, a quanto pare dalle indiscrezioni, su due motori elettrici, che saranno in grado di garantire l’erogazione totale di una potenza massima pari a 290 kW, oltre che una coppia massima istantanea pari a 800 Nm. Nella concept car era presenti tutti e due i motori elettrici sull’asse posteriore, insieme a una trasmissione a singolo rapporto e con differenziale integrato.

Ebbene, tale gruppo propulsore offriva la possibilità di toccare una velocità massima pari a 160 chilometri orari con autolimitazione, mentre lo sprint da 0 a 100 km/h addirittura in meno di 8 secondi. In riferimento al pacco batterie, ecco che il peso della concept car si aggirava intorno ai 640 chilogrammi, formato da ben 96 celle NCM, che erano suddivise in cinque moduli differenti, dislocati sui diversi alloggiamenti.