Royal Exchange: centro commerciale tra lusso e tradizione

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Fu Sir Thomas Gresham, un noto mercante dei Reali a fondare il Royal Exchange, il centro commerciale più antico di Londra, datato 1565. Quella che oggi chiameremmo una joint venture fu un operazione commerciale di valore strategico che permise alla  City of London Corporation e la Worshipful Company of Mercers di “attanagliare” uno dei punti nevralgici della City e più precisamente tra Cornhill e Threadneedle Street.<

La sua forma trapezoidale, quasi a ricordare due lunghi binari che per prospettiva convergono, è entrata a far parte della storia della cultura e dell’economia londinese. E come tutto ciò che lascia il segno in Gran Bretagna il sigillo reale è la riprova del carattere tipicamente inglese, soprattutto se si tratta di affari.

Fu infatti la Regina Elisabetta ad inaugurare il Royal Excenge e ha concedere la licenza di vendita di alcolici. Siamo lontani dall’epoca del proibizionismo ma è proprio in quest’epoca e proprio in inghilterra che qualche decennio prima viene promulgata una legge che considera l’ubriachezza un reato. Oggi può sembrare di banale comprensione ma è da quest’epoca che inizia ad allargarsi quella forbice tra il considerare il vino sangue del creato e la negazione più estrema nell’epoca del proibizionismo.

Oggi il Royal Exchange è un lussuoso centro commerciale, ma ne ha viste di zuffe tra mercandi e corse di ladri. L’attuale architettura è datata 1844 dopo la ricostruzione di un incendio nel 1669. Insomma sicuramente la vita e l’aspetto di questo luogo dovevano essere assai differenti da oggi, dove sono situate importanti boutique da Hermès a Paul Smith, da Jo Malone London a Harrys of London, da Tiffany & Co. a Boodles, da Haines & Bonner a Molton Brown. e ancora: Bvlgari, Gucci, Agent Provocateur, De Beers, Loewe, Loro Piana, Montblanc, Omega.

Negozi ma anche ristoranti e locali esclusivi come il Sauterelle, il Gran Cafe, il Pavarotti’s, l’Imperial City e il Mezzanine Lounge.