I piatti gourmet più famosi della cucina italiana

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Non è un mistero che la cucina italiana sia famosa in tutto il mondo è il merito è anche di una serie di preparazioni che hanno fatto la storia di questa forma d’arte nel nostro paese. Come si suol dire spesso, la cucina è innanzitutto una forma di contatto con se stessi e di divertimento: a proposito di divertimento, per chi vuole provare dei sistemi che permettono di vivere una giornata in modo sereno, si consigliano le app gratis di casinò con slot machine. Il successo della nostra cucina è determinato anche dal concetto di cucina elaborata o gourmet: ma quali sono i piatti gourmet più famosi della storia della cucina italiana?

piatti gourmet
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Savarin di riso

Molto della cucina gourmet a cui siamo abituati al giorno d’oggi deriva da una storia che affonda le radici nella nostra tradizione e che, soprattutto, permette di cogliere il cambiamento storico e sociale dell’Italia in cui viviamo. I savarin di riso, ad esempio, rappresentano uno dei piatti più importanti non soltanto nella storia di quelli gourmet del nostro paese, ma anche nella formazione di alcuni degli chef più importanti al giorno d’oggi: nella trattoria in cui venivano preparati, la Cantarelli, Massimo Bottura ha completato il suo percorso di formazione e di scoperta del territorio, prima di affermarsi in quanto uno dei più importanti chef italiani.

Ma che cosa sono i savarin? Trattasi di un anello di riso alla parmigiana che viene ricoperto da fette di lingua salmistrata; ma non è finita da qui, dal momento che il piatto viene completato attraverso la farcitura ottenuta con funghi e polpette di salsiccia, a dimostrazione di un’origine estense del piatto che si è poi radicato del tutto nel territorio.

Riso oro e zafferano

Se si citano i più grandi della cucina italiana non si può fare a meno di fare lo stesso anche con Gualtiero Marchesi, ancora oggi uno dei giganti delle preparazioni del nostro paese. Parliamo di uno chef che ha rivoluzionato totalmente il concetto di cucina attraverso l’unione tra il piatto e l’opera d’arte, realizzando quelle che possono essere definite come vere e proprie installazioni.

Il suo successo è stato determinato da alcuni piatti che hanno creato la controtendenza di cui la cucina italiana sembrava avere bisogno, come nel caso del celebre raviolo scomposto. Il piatto più indicativo di questo suo modo di concepire la cucina, però, è il riso oro e zafferano. Una preparazione strutturalmente semplice, a cui si aggiunge la foglia d’oro non soltanto per richiamare il colore carico dello zafferano, ma anche per rappresentare metaforicamente il lusso della città di Milano, che diventava l’epicentro del boom economico e della cultura pop.

Vesuvio di rigatoni

Uno dei piatti gourmet italiani che hanno definitivamente sancito il successo della cucina gourmet del nostro paese nel mondo è, senza alcun dubbio, il Vesuvio di rigatoni. Un piatto che è oggetto della rivisitazione, da parte di Alfonso Iaccarino, e che ha come base il timballo di maccheroni di origine meridionale. Portare questo concetto in tutto il mondo è il frutto di una genialità da parte dello chef che, basandosi sul concetto di altezza poi diventato fondamentale nel mondo della cucina, costituisce un piatto sulla base di rigatoni e salsa di pomodoro, a cui si aggiunge la lombata di maiale per simulare l’eruzione del Vulcano. Se ciò non dovesse bastare, la “lava” interna è costituita da polpette di pane, poi diventate di carne nelle rivisitazioni successive del piatto.

Cyber-egg

Probabilmente il piatto che più ha ottenuto successo negli ultimi anni, nell’ambito di una cucina gourmet fatta anche di rottura nei confronti della tradizione e di avanguardia. Davide Scabin è figlio di una cultura che in Italia si è affermata nell’arte, nel cinema e in tante altre forme di comunicazione, tra cui anche la cucina. Al giorno d’oggi il cyber-egg non viene più servito in ristorante, ma per anni è stato il primo piatto di un lungo percorso fortemente voluto dallo chef, che ha trovato la sua ispirazione in un momento di stasi e di mancanza di idee.

La volontà è quella di amplificare e donare gusto ad una delle cellule più perfette della natura: l’uovo. Scomporre un qualcosa di così essenziale apparirebbe quasi una sfida blasfema, ma Scabin ci riesce per mezzo del tuorlo d’uovo che viene raccolto all’interno di una pellicola da incidere col bisturi, che simula l’interno del guscio e che viene arricchita da caviale e vodka, per un’esplosione di gusto che ha fatto la storia del nostro paese.