Due nuove auto d’epoca al Museo Ferrari di Maranello

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Se è vero che il passato non torna, il museo diventa il tempio delle cose perdute, ma mai dimenticate. E chi ha fatto storia di certo non va a finire nel dimenticatoio. Sono passati sessant’anni dalla prima Ferrari 250 GT e tra le auto d’epoca risulta ancora essere tra le più amate di sempre. Per questo anniversario il Museo Ferrari non poteva non offrire il suo contributo ai modelli da strada e da corsa che dal ’52 al ’63 hanno cavalcato il vento sulle linee di Gioacchino Colombo e spinti dal potentissimo motore V12 da 3000 cc.

Nel museo sono presenti due nuovi modelli da ammirare che hanno fatto parte della storia dell’automobilismo: la versione competizione della Ferrari 250 GT Berlinetta passo corto pronta per il grande Stirling Moss e la c.d. Breadvan, ovvero la Ferrari 250 GT Drogo. La 250 GT passo corto, che è stata da poco restaurata da  Ferrari Classiche, è nei colori blu e bianco della scuderia scozzese Rob Walker. Tutto era pronto per il grande passo. Si mormorava che a Moss orrorresse una vettura formidabile per farlo entrare nella storia. Era infatti il Re senza corona, quello che tutti temevano, ma che alla fine non vinceva mai. Poi ci fu l’incidente del 1962 a Goodwood e Stirling decise di dire addio alla sua carriera.

Storia diversa quella della Ferrari 250 GT Drogo al secolo la Breadvan, a causa della coda tronca che la faceva assomigliare a un furgoncino del pane. Tanto che fu Enzo Ferrari a opporsi alla costruzione di questo modello, che s’ispirava alle teorie sull’aerodinamicità dell’ ingegnere aerodinamico tedesco Wunibald Kamm, padre della coda tronca. Il Conte Volpi di Misura dovette acquistare una Ferrari 250 GT usata  e farla trasformare da Piero Drogo e Giotto Bizzarrini.

Ma nel 2010 Ferrari ha riconosciuto la Ferrari 250 GT Drogo come auto d’interesse storico, rilasciandone attestato. Certo, pur non rientrando nei canoni della Procedura di Certificazione Ferrari questa vettura si è mostrata al mondo e anche se non ha vinto nulla, pace è finalmente fatta.