Jonah Lomu in Lamborghini a Sant’Agata Bolognese

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La sensazione che si prova quando sali su una Lamborghini e l’adrenalina che ti coglie ad ogni curva sono davvero straordinarie! Estrema ma anche confortevole!

Parola di Jonah Lomu, campione del rugby mondiale, stella neozelandese che ci ha più volte impressionato alla Tv con la danza Maori degli All Blacks. Johan è in Italia in occasione di un progetto chiamato Fiends for Japan, per la ricostruzione post tsunami in Giappone e chiamato come testimonial a un’iniziativa che si concluderà con la partita amichevole di rugby tra Italia e Giappone a Cesena il 13 agosto.

Come potete vedere dalla foto, Lamu entra a stento nella sua nuova Lamborghini Aventador, ma come si può intravedere dalle sue espressioni in viso la gioia di essere venuto personalmente a Sant’agata Bolognese a ritirare la sua fiammante supercar non sembra minimamente preoccuparlo. Lo abbiamo visto tante volte sgranare gli occhi e tirare fuori la linguaccia per la danza Haka prepartita, chissà che non l’abbia fatto sullo specchietto retrovisore interno….e di che colore poteva essere la sua Aventador se non All Black?

Il Rugbista, è rimasto fortemente colpito dall’artigianalità, dalla tecnologia e l’efficienza della casa di Sant’Agata Bolognese. Jonah ha avuto il piacere di trascorrere la gionata attorniato da tecnici e dirigenti della Lamborghini che oltre ha fargli ammirare la collezione delle vetture che hanno segnato la storia della casa automobilistica l’hanno portato in pista a testare la Gallardo Superleggera, edizione limitata prodotta in soli 350 esemplari e capace di un’accelerazione da 0 a 100 in 3,8 secondi.

Johan Lomu, che ha più volte dichiarato che il rugby è stata la sua scappatoia dai sobborghi di Auckland, dimostra di avere un cuoro grande quanto almeno la sua stazza. Presente ai Giardini Margherita di Bologna dove ha incontrato i bambini della squadra bolognese Urb ha dichiarato:

Il rugby non è uno sport, è uno stile di vita: dopo la partita, contrariamente al calcio, la gente è sempre contenta. Negli ultimi anni il rugby italiano è cresciuto molto. Io un mito? Sono sempre me stesso, una persona genuina che ha dato sempre tutto. E ora faccio questo perché è giusto dare una mano a bambini in difficoltà