Damiani: risultati consolidati ed espansione in Asia

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Il Consiglio di Amministrazione di Damiani S.p.A., ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo ai primi 9 mesi dell’esercizio che si è chiuso il 31 dicembre del 2011 ed ora punta all’Asia.

E’ giusto rendere noto che nei primi 9 mesi dell’esercizio 2011/2012, i ricavi del retail hanno raggiunto 32,6 milioni di euro, in crescita del 6,8% a tassi di cambio costanti, mentre del 6,5% a tassi di cambio correnti.

La traiettoria dell’azienda è positiva, ed è stata confermata soprattutto dalla crescita delle boutique Damiani in Italia che all’estero (+14%), ma anche dai multimarca Rocca 1794.

Per quanto riguarda i piani espansionistici del marchio, nei primi 9 mesi 2011/2012 è stata inaugurata una boutique a Chengdu, in Cina, mentre in Centro America ha inaugurato due shop in shop, quattro corner nei centri commerciali della catena Palacio de Hierro a Città del Messico, ed al 31 dicembre 2011, il Gruppo gestisce 32 punti vendita diretti e 51 punti vendita in franchising in Italia e all’estero.

Damiani Gioielli punta all’Asia e nei prossimo due anni ha già progettato di aprire dieci punti vendita in Cina. Guido Damiani con i fratelli Guido e Silvia il 16 febbraio ha riaperto la boutique in via Montenapoleone a Milano.

I mercati asiatici oggi sono i più effervescenti. In Italia il nostro settore sta avvertendo gli effetti della crisi alcune misure fiscali del Governo hanno spaventato i compratori.

Andiamo a vedere da vicino alcune considerevoli cifre:

In Italia, il fatturato delle vendite è stato 87,7 milioni di euro, (+4,5% rispetto al 31 dicembre 2010), ed un’incidenza sui ricavi consolidati pari al 74%.
In Giappone il fatturato è di 7,5 milioni di euro, -2,4% a tassi di cambio costanti, ma stabile a tassi di cambio correnti, rispetto al 2010.
Nelle Americhe, i ricavi si sono a 5,2 milioni di euro, stabili a tassi di cambio costanti e in calo del 6,9% a tassi di cambio correnti rispetto al 31 dicembre 2010.
Nelle altre parte della terra le vendite sono state pari a 17,9 milioni di euro, con un incremento del 24,8% a tassi di cambio costanti (+24,7% a tassi di cambio correnti), rispetto al 2010.

Fonte | Fashionmag