Scoperto in Sicilia il vino più antico del mondo

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È opinione comune associare il vino con la Francia, ma un team di ricercatori potrebbe aver appena scoperto prove che accrediterebbero l’Italia come la prima produttrice del mondo della bevanda alcolica più amata. I vasi di terracotta che mostrano tracce di acido tartarico – cioè l’acido primario nelle uve – sono stati trovati in una grotta sul Monte Kronio, località vicino alla città siciliana di Agrigento.

I vasetti e il loro contenuto sono stati perfettamente conservati grazie alla grotta, che gli archeologi credono fosse un luogo sacro, dove furono fatte delle offerte in vino agli antichi dèi. I ricercatori hanno poi studiato il residuo dei contenitori utilizzando diverse tecniche di analisi per fare la loro straordinaria scoperta.

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L’acido tartarico sarebbe potuto provenire da altri alimenti, come residui grassi da carne o olio, ma poichè all’interno dei vasi non c’erano tracce di semi o di pelli, gli studiosi ne hanno dedotto che proveniva da uve fermentate. Poi i ricercatori hanno provato a determinare esattamente a quale epoca risalissero i residui, e lo hanno fatto confrontando la ceramica con i vasi provenienti da siti vicini. Le ricerche hanno rivelato che le uve fermentate risalgono al quarto millennio aC, circa 3.000 anni prima che le prime tracce di viticoltura venissero registrate in Italia.

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I risultati indicano ovviamente che gli scienziati si sono imbattuti con il vino più antico del mondo, ma sono ancora riluttanti ad usare questa etichetta. Infatti secondo Enrico Greco, chimico dell’Università di Catania, anche in Armenia ci sarebbero tracce risalenti allo stesso periodo, ma pare che la bevanda prodotta fosse il prodotto della fermentazione dei melograni e non dell’uva. Ci sono anche reperti che testimoniano i primi esperimenti di fermentazione del riso in Cina ma attualmente pare che il vino più antico del mondo sia siciliano.