Il diamante Hope, la gemma più famosa al mondo e protagonista di numerose leggende

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Il diamante Hope è una delle gemme più famose e che ha ispirato numerosi scritti a causa della leggenda che ha intorno a se. La leggenda vuole che l’antico diamante Hope, che è stato scoperto nelle miniere Kollur a Golconda, India, risale nel 1642 da un gioielliere francese, Jean-Baptiste Tavernier, il famoso Barone Aubonne, colui che ha scoperto l’esistenza di un diamante blu di 122 carati 3/16e.

A quel tempo il diamante blu era molto più grande ed è stato rimontato per almeno 3 volte, prima di essere esposto oggi a Washington D. C.

Tavernier ha continuato a viaggiare per il mondo prima di arrivare, 26 anni dopo la scoperta del diamante blu, presso la corte di Luigi XIV nel 1668. Luigi XIV ordinò al gioielliere di presentargli la gemma per poterla comperare. L’enorme diamante, che in origine era tagliato per il suo volume e non per la sua brillantezza, è stato successivamente diviso durante l’anno 1673 in 44 grandi pietre brillanti e 1222 diamanti più piccoli.

Il Re Sole aveva la parte migliore di 67 carati 1/8th, e venne soprannominato il “diamante blu della corona”, attaccato ad un nastro, anche se infine la gemma ricevette a livello internazionale il soprannome di “francese Blue” (o “Blue de France”), per le sue dimensioni particolarmente brillanti.

Jean-Baptiste Tavernier è stato quindi introdotto nella nobiltà francese e morì nel 1689 all’età di 84 anni in Russia, per cause sconosciute.

Il diamante di grandi dimensioni è stato in principio rimosso dalla fronte di una statua della Dea Sita in India e si dice che la morte del gioielliere sia dovuta ad una leggenda/maledizione che colpisce chi osa rubare la gemma.

La leggenda della maledizione del diamante blu realmente ha cominciato con la cattura di Luigi XVI e Maria Antonietta durante la fuga a Varennes nel 1791. La pietra che portavano con loro venne sequestrata e conservato con altri gioielli, in un armadietto di un magazzino mal custodito. Durante il mese di settembre 1791 il guardaroba venne saccheggiato più volte e il diamante blu mai trovato. Il diamante riapparve a Londra nel 1813 e poi dal gioielliere Elliason Daniel nel 1823.

Il “Blue francese” poi riappare nel 1839 e sarebbe stato in possesso di un certo Henry Philip Hope, che gli valse il nome che porta oggi. La leggenda continua con la bancarotta di Hope, che secondo la leggenda è stato posseduto dal diamante. Rimasto in famiglia, il destino del diamante doveva essere accertato da un giudice nel 1901, e le sorti dei vari eredi Hope sono stati poco più onorevole di quella di Henry Philip Hope, che ha contribuito a rendere il diamante ancora più maledetto.

Il diamante è passato di mano varie volte prima di atterrare a Pierre Cartier, che ha cercato con ogni mezzo di venderlo a Evalyn Walsh McLean (nella foto), che inizialmente non le piaceva a causa della maledizione, allora suo marito le assicurò che Cartier è stato in grado di trasformare in oggetti benedetti quelli maledetti e con questo stratagemma, è stata convinta la donna ricca a possedere la pietra. Ovviamente la maledizione colpì ancora ed il loro primogenito della donna morì dopo poco, all’età di 9 anni in un incidente stradale, mentre la loro figlia all’età di 25 anni si suicidò, il signor McLean venne dichiarato pazzo, finendo i suoi giorni in un ospedale psichiatrico fino al 1941.

Il diamante è stato poi venduto nel 1949 per rimborsare i debiti della vedova di McLean dopo la sua morte.

Il famoso gioielliere Harry Winston ha acquistato la gemma e secondo alcuni, la poi offerta allo Smithsonian nel 1958.

fonte Blogluxe