Pierre Cardin, collezione primavera estate 2011 presentata a Paris Fashion Week

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Non poteva essere diversamente. A Paris Fashion Week Pierre Cardin festeggia i 60 anni di attività tra un tripudio di applausi a mano aperta.

La sua è una collezione che sunge da retrospettiva allo stile futurisco che negli anni ’70 portò Pierre Cardin sul gradino più alto del fashion mondiale e che oggi gli anno reso fama e gloria come tra i prodotti di vario genere tra i più griffati. Un’impero da 310 milioni di euro con più di 800 prodotti di tipologie diverse firmati Pierre Cardin.

Sulla passerella, come all’epoca, Pierre Cardin sa come stupire il parterre con “effetti speciali” degni dei miglior film di fantascienza. E allora giù con tute spaziali, in latex e dai colori accesissimi, abiti unisex e luccicanti. oggi giorno siamo preparati a tutto questo ma negli anni ’60 suonava come una follia visionaria e di controtendenza. Molte critiche gli piombarono soprattutto per le sue mire espansionistiche imprenditoriali che miravano ad avvicinare l’haute couture alle masse e che gli valsero l’espulsione ( poi reintegrata) dalla Chambre Syndacale de la Haute Couture “reo” di lanciato una linea di confezioni per i grandi magazzini Printemps.

Ma Pierre Cardin proseguì per la sua strada e nel 1963 stipulò i contratti per la Rinascente e per i grandi magazzini tedeschi. In seguito alle polemiche che ne scaturirono fu lo stesso Pierre Cardin a volersi dimettere.

I vestiti che preferisco sono quelli che creo per una vita che non esiste ancora, il mondo di domani

Così definì il suo modo di vestire che rispecchiava fedelmente la spinta avanguardista fatta di mini abiti ispirati all’era spaziale, al vestito a bolle, i vestiti e i gioielli in plastica, la moda unisex e tutti quei motivi geometrici. Tutti mood che vengono considerate pietre miliari della moda.

Il Socialista della moda, come lui stesso si definiva, ha avuto il merito di aver intuito quanto essenziale fosse per la moda diffondere alle masse l’haute couture.