Mostra Goya in streaming sul sito di Simona Ventura

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Da Mezzogiorno di oggi, collegandosi alla web Tv di Simona Ventura si disporrà dell’anteprima della mostra Goya e il mondo moderno, una delle rassegne più interessanti e completa del pittore aragonese Francisco Goya.

La Mostra si tiene da oggi fino al 27 giugno 2010 a palazzo Reale a Milano.

Il tour streaming sarà commentato dall’assessore alla cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, già curatore di rassegne culturali ed ideatore di nuovi format filosofici e letterali.

E’ una voce che i milanesi conoscono benissimo, ascoltandolo in diverse edizioni della Notte Bianca della cultura a Milano.

Goya e il mondo moderno pone l’accento sulle relazioni del pittore Francisco Goya con i suoi colleghi moderni, tracciando un percorso artistico le nuove icone della società attuale, le sue forme verbali e comunicative, la violenza come espressione più autentica e malsana.

La sua parobola artistica coincide con uno dei periodi più interessanti della pittura che con il passare del tempo acquisterà maggiore consapevolezza di quello che sarà chiamata Illuminismo.

Storicamente il periodo a cavallo tra il XVIII e XIX secolo rappresenta un fervido momento in cui romancicismo, neoclassicismo, simbolismo e impressionismo affermano la loro forte ascendenza.

I pittori dell’epoca si guardano attorno, la Prima Rivoluzione Industriale insieme a quella dei trasporti, offrono una prospettiva diversa che necessita uno sguardo più profondo a ciò che prende forma.

In questo quadro bucolico Francisco Goya si afferma tra i maggiori del panorama spagnolo incarnando lo spirito illuminista e il temperamento romantico, ma non esente dalle ossessioni quando all’età di 46 anni una malattia minerà il suo udito fino a portarlo alla sordità.

Sarà proprio questo isolamento forzato a cambiare per sempre la sua svolta artistica: già specializzato in ritratti e nominato pittore del Re, è in questo periodo che realizza i suoi migliori ritratti reali.

Ma è solo un periodo di stasi che prelude all’inquietudine e all’ossessione quando nel 1808 con un colpo di mano Napoleone Bonaparte costringe ad abdicare Carlo IV in favore di suo fratello Giuseppe Bonaparte.

E nell’opera Le fucilazioni del 3 maggio troverà l’apice della sua pittura.