Hotel a sette stelle – la nuova moda invade Milano, Roma e case di moda

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Alberghi di lusso, resort di lusso a cinque stelle, fino a poco tempo fa erano visti come il massimo che una persona potesse aspettarsi, ma ora, nella regale città di Dubai, questo non è più vero. Il primo Hotel a sette stelle della storia è nato proprio a Dubai, capitale del lusso, con il mega hotel strapieno di confort Burj al Arab (che ha compiuto da poco i 10 anni di vita), dove una notte ha il costo di 21 mila dollari.

Burj è stato il primo ad avere sette stelle, basti pensare la sua posizione su di un’isola artificiale, con 202 suite e con la metratura massima per stanza di 708 metri quadrati, piatti guarniti di foglie d’oro e sette ristoranti di lusso.

Ora, nel capoluogo lombardo, a Milano, tutto questo è realtà, difatti il Town House Galleria, ha richiesto all’agenzia svizzera il riconoscimento adatto per passare alle sette stelle. L’hotel dispone di 25 suite (non sono di certo le 202 del Burj), ed un prezzo a notte che va dalle 800 ai 4000 euro, all’interno si può usufruire del servizio di maggiordomo personale, all’aeroporto sarete attesi da uno chauffeur che parla più lingue che farà da autista, check in nella suite, personal shopper, tata per bambini con relativi giochi, quattro ristoranti di lusso e gioielli a noleggio.

Le sorprese non sono di certo finite qui, difatti Giorgio Armani sta finendo il progetto alberghiero a sette stello negli Emirati, Sol Melià gruppo spagnolo sta cercando di aprire nella capitale, nella zona del Gianicolo, un Hotel Museo a sei stelle, mentre l’impero Versace, sta finendo di verbalizzare l’accordo che prevederà la costruzione di 15 hotel a sette stelle sparsi per tutto il globo, il primo dei quali sorgerà nella fatata Dubai.

Sempre più lusso, sfarzo ed eleganza per gli Hotel, ma la domanda sorge spontanea: Se la maggior parte della popolazione mondiale vive tra povertà e semi povertà, a cosa serviranno tutti questi hotel a sette stelle?

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