Halloween 2011: impazza la skull mania di Damien Hirst

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Ogni anno la festa di Halloween riscuote sempre maggiore successo e con lei anche la skull mania, ovvero la moda di indossare gioielli, accessori e abbigliamento con le stampe che raffigurano il teschio, da sempre simbolo della morte e della massoneria. Oltre al compianto Alexander McQueen, è l’artista capostipide del gruppo YBAs – Young British Artists, Damien Hirst ad aver fatto di questo simbolo una figura iconica della propria arte.

Lo storico d’arte Rudi Fuchs riferendosi al Teschio di Diamanti , For the love of God, esposto a maggio a Palazzo Vecchio a Firenze ha dichiarato:

Il teschio è sovrannaturale, quasi celestiale. Proclama la vittoria sulla decadenza. Al tempo stesso rappresenta la morte come qualcosa di infinitamente più implacabile. Rispetto alla lacrimosa tristezza di una scena di vanitas, il Teschio di Diamanti è gloria pura.

Un’immagine che ha colto le simpatie anche di una multinazionale come Levi’s che ha voluto proprio Damien Hirst per dedicare una special edition alla skull mania. Ma quello che affascina di più di questo artista, molto spesso contestato dagli animalisti per l’uso di animali morti nelle sue opere, è l’allegoria quasi platonica che riesce a dare alle sue opere. A riguarda una delle sue opere più brillanti è Party Time. In quest’opera Hirst concepisce l’atto di fumare come un riflesso delle leggi cosmiche e la condizione umana:

Il pacchetto di sigarette è vita possibile, la sigaretta è proprio la vita reale, l’accendino è Dio perché dà carburante per il tutto e il posacenere è un cimitero, è come la morte”. Damien è anche affascinato dal fatto che il fumo è un suicidio “teorico”, nel senso che la morte non è auto-inflitta deliberatamente, ma la gente sa che sarà uccisa e continua a partecipare. Hirst ha affermato che “il concetto di un lento suicidio attraverso il fumo è una idea veramente grande, una cosa potente da fare.