La vendita online di capi originali Versace a prezzi scontati fino al 50%: lusso illegale

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Un “affare” apparentemente troppo bello per essere vero, ovvero la vendita online di capi originali Versace a prezzi scontati fino al 50%, si è rivelato un’operazione criminale dal valore milionario. A Novara, la polizia ha scoperto una sofisticata truffa che ha portato all’indagine di nove persone per associazione a delinquere, furto aggravato, riciclaggio e autoriciclaggio.

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La storia della vendita online di capi originali Versace a prezzi scontati fino al 50%

Al centro del raggiro, la base logistica della nota casa di moda, con un danno stimato per la società di oltre due milioni di euro. Le indagini sono scattate all’inizio del 2024, quando il responsabile della sicurezza di Versace ha denunciato la sparizione di numerosi articoli dal deposito di via Fermi, dove sono stoccati i capi prima di essere spediti in tutto il mondo.

La denuncia copriva il periodo a partire da agosto 2023. Contemporaneamente, una strana coincidenza ha attirato l’attenzione degli investigatori: su una piattaforma di vendite online erano apparsi capi non ancora distribuiti nei negozi ufficiali, inclusi modelli prototipo, a prezzi dimezzati. Da qui la situazione è diventata decisamente più semplice per gli investigatori, appurando come non si trattasse di semplice coincidenza.

La squadra mobile è riuscita, infatti, ad identificare i membri chiave della banda. Tra loro, tre dipendenti incensurati di Gxo logistics, l’azienda che gestisce il magazzino Versace: un 52enne, un 34enne e un 26enne. Questi tre, che avevano accesso esclusivo al deposito e il compito di sigillare i colli, avrebbero rubato la merce in transito. Le indagini hanno rivelato che i capi venivano poi consegnati a un 28enne di origini kosovare, ritenuto il capo dell’organizzazione e attualmente in carcere.

Il 28enne, grazie all’aiuto di un 19enne suo fratello, si occupava della rivendita della merce rubata su note piattaforme online, gestendo le spedizioni con l’aiuto della compagna, una 30enne novarese. Anche la madre del 28enne era coinvolta e si occupava del deposito in cui la merce era stoccata. Per aggirare i controlli, il gruppo si serviva anche di un’amica 29enne di nazionalità ecuadoriana per creare nuovi account email. I proventi illeciti, stimati in circa un milione e trecentomila euro, venivano in parte riciclati.

Ad esempio, una villetta a schiera sarebbe stata intestata al fratello del presunto capo della banda per nascondere l’origine del denaro. Il meccanismo fraudolento non solo ha fruttato ingenti somme ai criminali, ma ha anche causato un grave danno economico a Versace, quantificato in oltre due milioni di euro. Le nove persone coinvolte sono ora sotto indagine, un duro colpo a un sistema di furti e riciclaggio che per mesi ha operato indisturbato. Occhio, dunque, alla vendita online di capi originali Versace a prezzi scontati fino al 50%.