Borse sempre più in crisi nel mercato dei beni di lusso nel 2025

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Secondo un’indagine condotta da BCG-Altagamma, il mercato dei beni di lusso sta subendo una polarizzazione sempre più marcata. In sostanza, la clientela si sta dividendo in due categorie ben distinte: da un lato, i cosiddetti clienti aspirazionali, dall’altro, i top spender. Sebbene entrambi i gruppi siano interessati al mondo del lusso, i loro comportamenti d’acquisto e le loro priorità economiche sono profondamente diversi.

mercato dei beni di lusso
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Concentriamoci su borse e mercato dei beni di lusso

La fascia dei clienti aspirazionali, che include individui che acquistano beni di alta gamma solo occasionalmente, sta mostrando una crescente cautela. La ricerca ha rivelato che oltre un terzo di questi consumatori ha ridotto o addirittura interrotto i propri acquisti nel corso dell’ultimo anno. Questa inversione di tendenza è principalmente dovuta a una diminuzione del loro potere d’acquisto, all’instabilità economica globale e alle tensioni geopolitiche che contribuiscono a un clima di incertezza generale.

A ciò si aggiunge una percezione sempre più diffusa che gli aumenti di prezzo non siano giustificati da un proporzionale miglioramento della qualità o da una vera innovazione del prodotto. Esempi notevoli di questi rincari sono la borsa 2.55 di Chanel, il cui costo è più che raddoppiato in pochi anni, passando da 5.800 a oltre 11.000 euro, e il bauletto Damier di Louis Vuitton, salito da 800 a 1.600 euro.

Di fronte a questa situazione, molti clienti aspirazionali stanno scegliendo di ridistribuire i loro budget. Invece di spendere in beni di lusso, preferiscono destinare il denaro al risparmio o a investimenti finanziari, oppure lo indirizzano verso settori come il benessere e la cura personale. Anche il mercato del lusso di seconda mano (luxury second hand) sta guadagnando popolarità tra questi consumatori, che pur non rinunciando del tutto al lusso, lo approcciano in modo più ragionato e selettivo.

Contemporaneamente, i top spender mostrano un comportamento di spesa tutt’altro che moderato. Il loro budget annuale supera regolarmente i 500.000 euro, il che si traduce in una spesa giornaliera media di circa 1.500 euro. Le loro abitudini di consumo sono notevolmente estese, coprendo una vasta gamma di categorie. Le spese più significative includono automobili, per le quali investono circa 230.000 euro all’anno, a cui si aggiungono le ingenti somme dedicate a imbarcazioni e jet privati. Circa 100.000 euro all’anno sono destinati a soggiorni in hotel di lusso e cene in ristoranti di alta cucina.

Altri settori di forte interesse sono gioielli, orologi, opere d’arte, design, vini e alcolici di pregio. La loro straordinaria capacità di spesa è supportata da un patrimonio liquido che ammonta ad almeno 5 milioni di euro, escludendo proprietà immobiliari, collezioni di valore e mezzi di trasporto. In sintesi, mentre il mercato del lusso subisce una frenata nella fascia aspirazionale, continua invece a prosperare grazie alla spesa costante e cospicua della sua clientela più facoltosa.