Lafayette: il Laboratorio del lusso

A 100 anni dalla prima, storica, auspiciosa apertura a boulevard Haussmann, nel IX arrondissement di Parigi, le Galeries Lafayette puntano decisamente a consolidare l’immagine di lusso ed esclusività che ha sempre contraddistinto uno dei centri commerciali più famosi della capitale francese, tra i primi d’Europa e sicuramente tra i più longevi. La zona dei Grands Magasins, un viale di 2,5 chilometri disseminato di negozi e store di un certo livello, ha da sempre rappresentato per la moda parigina quello sbocco commerciale in pompa magna di cui i couturier francesi possono andare fieri o almeno sicuri di veder le loro creazioni dagli attaccapanni agli shopper.

Novità d’autunno per Lafayette. Aprirà una piattaforma condivisa dalle maggiori griffe del Boulevard Haussmann in cui lusso e moda andranno a braccetto con le mode del momento (quando si dice “l’ultima moda di Parigi…”). Si chiamerà il Laboratorio e per certi versi è un luxury concept che metterà in mostra il meglio del meglio delle Gallerie Lafayette non senza mantenere un filo armonico tra le diverse collezioni presenti.

Leggi il resto

Galeries Lafayette, i magazzini del lusso arrivano in Cina

La notizia, data con largo anticipo, assicura che le Galeries Lafayette, il grande magazzino del lusso parigino, starebbe valutando l’ipotesi di aprire un nuovo punto vendita anche in Cina, precisamente a Pechino. E l’anno prescelto per questo debutto sarebbe il 2014. Il mercato cinese, basti pensare, sta vivendo un momento di grande espansione e il settore del lusso, nonostante le varie crisi, riscuote sempre un enorme successo.

In effetti, possiamo parlare di un momento d’oro per i grandi magazzini del lusso: dopo la notizia che Harrods, il colosso londinese, potrebbe aprire una sua succursale a Shangai, ecco correre ai ripari anche le Galeries Lafayette. Un primo passo per conquistare piano piano tutta la Cina e aprire così altri negozi a Shangai, Chengdu e Shenzhen. Tra i primi obiettivi, comunque, quello di vendere prodotti per un valore di almeno 50 milioni di euro all’anno, portando nella Repubblica popolare anche nuovi marchi meno noti – e meno costosi – per attirare i più giovani e le tasche meno ricche.

Leggi il resto