Gucci e Saint Laurent non se la passano bene nel settore del lusso

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Kering, il colosso del lusso di proprietà di Francois Henri Pinault, ha pubblicato i dati economici del secondo trimestre e del primo semestre 2025, che mostrano ancora un andamento negativo, in attesa dell’arrivo di Luca de Meo come nuovo CEO il 15 settembre. La prima metà del 2025 è stata caratterizzata da decisioni cruciali per Kering.

Gucci
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Momento non positivo per Gucci e Saint Laurent

Pinault ha raccomandato la nomina di Luca de Meo a CEO, un uomo con un’esperienza di successo nel settore automobilistico. Inoltre, sono stati rafforzati i team creativi con nuovi direttori in tre delle principali maison del gruppo: Gucci con Demna Gvasalia, Balenciaga con Pierpaolo Piccioli e Bottega Veneta con Louise Trotter. Questi cambiamenti mirano a rafforzare la desiderabilità dei brand e valorizzarne il patrimonio. Parallelamente, il gruppo ha proseguito nella razionalizzazione della rete di distribuzione e della struttura dei costi, implementando azioni per rafforzare la struttura finanziaria.

I risultati complessivi di Kering per il periodo gennaio-giugno 2025 evidenziano una diminuzione delle vendite pari a 7,6 miliardi di euro, un calo del 16% a tassi correnti e del 15% su base comparabile. Il risultato operativo corrente è sceso a 969 milioni di euro, con una diminuzione del 39% su base comparabile e un’incidenza sulle vendite del 12,8%. Nel secondo trimestre (aprile-giugno 2025), le vendite sono state di 3,7 miliardi di euro, con un calo del 15% su base comparabile.

In questo panorama negativo per il lusso, Gucci continua a essere il brand più sofferente, con vendite nel primo semestre pari a 3 miliardi di euro, in calo del 26% a tassi correnti e del 25% su base comparabile. Le vendite retail sono diminuite del 24% e quelle wholesale del 42%. Il risultato operativo corrente di Gucci si è attestato a 486 milioni di euro, in calo del 52%.

Invece Saint Laurent ha registrato un calo meno marcato, con vendite nel primo semestre pari a 1,3 miliardi di euro (-11% a tassi correnti, -10% su base comparabile). Il risultato operativo corrente è stato di 262 milioni di euro, in calo del 17%. Respira Bottega Veneta che mostra segnali di positività e resilienza, con vendite nel primo semestre pari a 846 milioni di euro, in crescita dell’1% a tassi correnti e del 2% a tassi comparabili. Il risultato operativo corrente è aumentato del 5%, raggiungendo i 127 milioni di euro.

Le vendite degli altri marchi sono diminuite del 15% nel primo semestre, attestandosi a 1,5 miliardi di euro. Balenciaga ha mostrato resilienza in Nord America e crescita in Asia-Pacific, mentre le vendite sono diminuite in Europa Occidentale e Giappone. Brioni ha registrato una crescita in tutti i mercati chiave. I marchi di gioielleria Boucheron e Pomellato hanno mantenuto performance solide, mentre Qeelin ha proseguito una significativa crescita.

Tuttavia, il risultato operativo corrente degli altri marchi ha registrato una perdita di 29 milioni. Kering Eyewear ha mantenuto una situazione stabile con vendite di 921 milioni di euro (+1% a tassi correnti). Kering Beauté ha registrato una crescita del 9%, raggiungendo 150 milioni di euro di vendite nel primo semestre. In sintesi, Kering sta attraversando un periodo di transizione con risultati economici ancora deludenti, ma con una chiara strategia di riorganizzazione della governance e un rinnovato focus creativo sui principali brand, nella speranza che l’arrivo di Luca de Meo possa imprimere una svolta decisiva.