Intervista a Capitanio, founder di Lux Made In

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Laureato in Economia Aziendale Internazionale e con un MBA – Master in Business Administration alla Link Campus UniversityFilippo Maria Capitanio è uno dei fondatori di Lux Made In, il primo distretto digitale del micro lusso Made in Italy.

Filippo, come definiresti il tuo spirito imprenditoriale?
“Per rispondere racconto un aneddoto. Sono nato a Milano e fin da piccolo sognavo di creare e inventare qualcosa. All’età di 10 anni, a scuola, ci chiesero di disegnare un prodotto. Io andai oltre, non solo lo disegnai ma pensai anche come venderlo. Sorpresi la maestra, tanto che pensava che fossi stato aiutato da qualcuno più grande”.

Hai frequentato la Link Campus University, ci parli della tua esperienza?
“Mi ha dato molte opportunità. A cominciare dalla borsa di studio vinta per l’MBA. Ma anche prima, durante la triennale, sono riuscito a farmi notare. Cercavo un modo per guadagnare qualcosa, così ho pensato di utilizzare il web per mettere le mie idee al servizio degli altri. In quegli anni ho creato una prima startup, si chiamava MyWorker e permetteva l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per il network delle Associazioni Romane e dell’UGL”.

Cosa hai imparato da quell’esperienza?
“In quella occasione ho imparato una lezione importante: non basta avere buone idee, tenacia e un buon team. Per essere un imprenditore servono competenze, capacità manageriali, studio e molto altro. L’opportunità di frequentare un MBA alla Link Campus mi ha cambiato la vita. Mi riferisco, soprattutto, ai docenti, che ancora oggi mi danno il loro supporto: Maurizio Taffone e Silvia Pulino sopra di tutti. Loro mi hanno permesso di crescere e di prepararmi alla nuova sfida”.

Alla Link Campus University hai conosciuto anche il tuo attuale socio, vero?
“Sì, Giorgio Isabella. Appartiene alla quarta generazione di una delle famiglie di gioiellieri più antiche di Crotone. Ha esperienze importanti nel marketing con Bulgari, Unilever e Sarah Lee. Con lui e con il supporto di Maurizio Taffone durante la tesi abbiamo implementato la nostra idea di business con la Blue Ocean Strategy”.

Qual è la situazione della vostra società oggi?
“Oggi abbiamo una società composta da 9 persone, compresi 3 programmatori, 1 grafico, 1 project manager, 1 persona che si occupa del customer service e 1 persona che si occupa di marketing e comunicazione. Siamo nati come società di consulenza digital per il settore del Lusso, con la creazione di un e-marketplace unico nel suo genere. Siamo stati riconosciuti come primo distretto digitale del gioiello Made in Italy insieme a 305 imprese del settore”.

Progetti futuri?
“Stiamo replicando il modello con i Giovani di Confagricoltura per EXPO e abbiamo dato vita a un nuovo progetto, Food Made In per le aziende e i prodotti italiani nel mondo. Il lancio è previsto a ottobre. Si sono già iscritte al portate foodmadein.com 190 imprese italiane (il 20% laziali), ma le adesioni sono solo all’inizio”.