I giardini verticali di Patrick Blanc: il muro vegetale alla conquista della città

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La mia teoria è che piante ed architettura devono essere integrate in un tutt’uno, solo così le città possono assumere un nuovo punto di vista. Parcheggi, stazioni ferroviarie, metropolitane, in tutti quei difficili spazi dove non ci si aspetta vedere un angolo verde, quella è la mia reale sfida, dove la Natura è in grado di poter riprendersi un a piccola parte di terra. Viviamo sempre più in città dove gli unici spazi accessibili alla vegetazione sono le pareti verticali e questo può creare un piccolo benessere per le nostre città.

Patrick Blanc, botamico francese noto ideatore del giardino verticale o muro vegetale.

Una vita consacrata a una tecnica che sfida le leggi della gravità, fin da bambino quando sospese delle piante sul soffitto in modo che attingessero umidità dall’acquario.

Oggi quel bambino è divenuto uno dei botamici più esperti riguardo l’arredo urbano, riuscendo a convertire amplie pareti verticali in opere d’arte realizzate con la coltivazione di piante specifiche.

Non si tratta di mere composizioni vegetali che svolgono funzioni di abbellimento, ne il valore estetico ne vuole sminuire compiti altrettanto nobili.

Le piante infatti producono ossigeno attraverso la fotosintesi clorofiliana e hanno un importante ruolo sulla termoregolarizzazione soprattuto nei luoghi dove le amplie superfici di cemento e di vetro non riescono ad assorbire l’insolazione.

La città e i suoi abitanti non possono trarne che beneficio da una creazione come questa e la nuova moda dei giardini verticali è un segno positivo.

Diversi sono i muri vegetali realizzati da Patrick Blank in ogni parte del mondo, dal centro CaixaForum di Madrid al centro commerciale des quatre Temps nel quartiere La Défense di Parigi, da una parete all’Hotel Athenaeum di Londra ad altre istallazioni in Portogallo, nel Kuwait, in Australia e in Asia.

Patrick Blanc esegue queste opere verdi avvalendosi di un team di giardinieri – arrampicatori che per prima cosa assicurano alla superficie un’istallazione di una gabbia portante composta da un frame in alluminio rivestito e ricoperto da due fogli di feltro sintetico continuamente irrorati da un sistema idrico che utilizza anche acqua piovana e fertilizzanti.

Circa l’80% delle piante sono sempre verdi, in modo da ridurre al minimo le opere di manutenzione e di intervento botomanico, ma il 20% è appositivamente formato da piante stagionali pe dare la dimostrazione di un opera viva, che cambia colore al passare della stagione.

Inoltre l’istallazione richiede uno studio approfondito sulla capacità delle piante di adattarsi alle diverse altezze e ai loro relativi micro-climi.
Per questo sono state individuate circa 260 specie di piante diverse.