Dubai: i grattacieli hi-tech in progetto

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Chissà perchè ogni volta che si parla di Dubai mi viene in mente qualcosa che si può costruire dal nulla, qualcosa che prende forma e che altrove sarebbe considerato solo un progetto utopistico destinato a rimanere negli archivi di un concept che disegna scenari futuri solo sulla carta.

Invece Dubai rappresenta il fulcro del mondo che grazie alla tecnologia e alla bio architettura riesce ad erigere opere di imponenza straordinaria tale da essere visibile anche da un centinaio di chilometri di distanza. Ma la corsa verso il cielo non è l’unica priorità dei progettisti che guardano all’ecosostenibilità e all’autosufficienza energetica come esigenze di base.

E’ il caso della nuova Burj che si sviluppa in 170 piani per un’altezza totale di ben 800 metri, saggiamente divisi tra uffici e oltre 1 000 appartamenti. L’edificio può contare su 57 ascensori supoer veloci di ultima generazione. Per realizzare questo ambizioso progetto sono già stati impiegati 330 metri cubi di calcestruzzo e oltre 31 mila tonnellate di acciaio. L’edificio si compone di 3 corpi adagiati intorno ad una grossa colonna centrale e che finiscono a spirale.

Anche se l’attuale crisi economica ne sta rallentando lo sviluppo, i nuovi grattacieli tanno popolando tutto l’emisfero, in particolare Dubai e sono sempre più le firme italiane che siglano i progetti e le imprese del notro paese che le realizzano. Come ad esempio gli architetti toscani David Fisher, Marco Sala e Fabio Bettazzi che hanno progettato un nuovo building nel centralissimo quartiere DIFC District di Dubai, un grattacielo alto 400 metri interamente costruito in acciaio e che ambisce a diventare il “più verde al mondo”.

Il 65% di risparmio di energia e il 40% di acqua grazie a 3 turbine eoliche da 225 kilowatt da quasi 30 metri di diametro e di 4 000 pannelli fotovoltaici, oltre a sofisticati sistemi di ottimizzazione di energia e di riciclo. Al suo interno sanno istallati anche dei giardini che oltre a completare l’arredo architettonico contribuiranno a ridurre l’emissione di anidride carbonica.